Joan Miró
Fondazione Miró
Barcellona

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La Fondazione Joan Miró, progettata da Joan Prats e dall'architetto Josep Lluis Sert, è stata ufficialmente aperta nel giugno 1976, sebbene già operativa dall'estate precedente.

Miró desiderava che la fondazione fosse aperta alla musica, alla poesia, all'architettura, alla danza, al cinema, ai giovani pittori catalani e all'arte contemporanea in genere.

Nel 2001, una serie di eventi è stata organizzata per commemorare il 25° anniversario; in questa occasione la fondazione ha consolidato la sua reputazione internazionale ed il numero di visitatori è aumentato considerevolmente.

Pilar Juncosa Room

Sculpture Room

Le opere di Miró possono essere ammirate nei principali musei del mondo; molte di esse sono tuttavia rimaste nella Fondazione Miró di Barcellona. La collezione della fondazione consiste di 11.000 pezzi: 240 quadri, 175 sculture, 9 arazzi, 4 ceramiche, quasi tutti i lavori grafici e circa 8.000 disegni.

La maggior parte di queste opere è stata donata dall'artista stesso. Altre provengono dalla collezione Joan Prats e da quella della moglie Pilar Juncosa. Ad esse si aggiungono le successive donazioni di Marguerite e Aimé Maeght, Pierre Matisse, Manuel de Muga, Josep Lluis Sert, Francesc Farreras, Josep Royo, Gérald Cramer e David Fernández Miró, nipote dell'artista. Un considerevole numero di opere è in prestito permanente, sia di membri della famiglia, che della Galleria K. AG, fondata da Kazumasa Katsuta.

La relazione della fondazione con questo collezionista giapponese, proprietario della più grande collezione privata al mondo delle opere di Miró, era iniziata con l'esibizione del 1993, in occasione del centenario della nascita dell'artista. La serie di 23 dipinti in prestito a lungo termine dalla Galleria K. AG rappresenta un'importante aggiunta alla collezione permanente della fondazione ed è conservata nella Sala K; le opere sono state realizzate tra il 1914 e il 1973 e testimoniano lo sviluppo stilistico dell'artista.

Sala K

Murale dell'aeroporto
Dona

Altri esempi della sua arte possono essere ammirati nella città di Barcellona: la scultura Dona i Ocell (1982), che adorna il Parc Joan Miró o Parc de l'Escorxador, la statua in bronzo intitolata Dona (1983), il disegno che decora la Pla de l´Ós, lungo la Rambla, e la ceramica murale dell'aeroporto.


Dona i Ocell


Pla de l´Ós

L'artista americano Alexander Calder disegnò la Mercury Fountain per il Padiglione della Spagna Repubblicana all'Esposizione Universale di Parigi del 1937, che ospitava anche "Guernica" di Picasso e "Il Falciatore" di Joan Miró, poi scomparso. Calder era particolarmente interessato ad incorporare il movimento nella scultura e fu uno dei precursori dell'arte cinetica. L'opera è anche un tributo agli abitanti di Almadén, paese con miniere di mercurio che fu devastato - al pari di Guernica - durante la Guerra Civile Spagnola.

Mercury Fountain

Biblioteca

Tra i sevizi offerti dalla fondazione, la biblioteca, specializzata su Miró e l'arte contemporanea, comprende circa 19.000 volumi, 350 audiovisivi e 120 riviste.




Per ulteriori dettagli è possibile visitare il sito della fondazione, in particolare la sezione dedicata alle informazioni.





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Joan Miró - A cura di: Mattavelli Chiara

Progetto svolto nell'ambito del corso di Informatica 1 C
Universita' degli Studi di Bergamo