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              di seguito alcune delle favole più belle scritte da Esopo:  
             
 TRA IL DIRE e IL 
              FARE... Un 
              giorno i topi si riunirono a congresso per escogitare il modo di 
              sfuggire all'orribile gatto che abitava nel loro stesso appartamento.Ad un tratto un giovane topolino esclamò: - Vi dirò 
              io che cosa dobbiamo fare...una cosa semplice: attaccare un campanello 
              alla coda del gatto. Quando si muoverà, il campanello suonerà 
              e noi sapremo dov'è la bestiaccia. -
 I topi si misero a strillare saltellando di gioia finchè 
              un vecchio topone domandò: - E chi andrà ad attaccare 
              il campanello? -
 Tutti tacquero. Nessuno dei topi era disposto a tentare l'impresa.
 Tra 
              il dire e il fare c'è di mezzo il mare. TORNA SU 
               
 IL 
              LEONE e IL TOPO Mentre 
              un leone sonnecchiava nel bosco, topi di campagna facevano baldoria. 
              Uno di loro, un po' sbadato, nel correre si buttò su quel 
              corpo sdraiato. Povero disgraziato! Il leone con una rapida zampata 
              lo afferrò deciso a sbranarlo. Il topolino supplicò 
              clemenza e promise, in cambio della libertà, eterna riconoscenza. 
              Il re della foresta scoppiò a ridere e lo risparmiò.Una sera, poco tempo dopo, il leone, attraversando la foresta, cadde 
              in una rete tesa dai cacciatori, si impigliò nelle maglie 
              e rimase prigioniero. Il topolino udì i suoi ruggiti di lamento 
              e accorse in suo aiuto. Senza perdere tempo, con i suoi dentini 
              aguzzi si mise a rosicchiare la corda.
 Dopo averlo liberato gli disse: - Ecco! Tempo fa hai riso di me 
              perché credevi di non poter ricevere la ricompensa del bene 
              che mi hai fatto. Ora sai che anche un piccolo topolino può 
              essere d'aiuto ad un grande leone! -
 TORNA SU 
 LA 
              GALLINA dalle UOVA D'ORO Un 
              contadino possedeva una meravigliosa gallina che, ogni mattina, 
              invece del solito uovo, deponeva nel pollaio nientemeno che un uovo 
              d'oro. Non accontentandosi di quest'uovo quotidiano, il contadino 
              immaginò che la gallina avesse un mucchio d'oro nelle viscere 
              ma, quando la uccise, trovò che dentro era fatta come tutte 
              le altre galline. Così, per la speranza di trovar la ricchezza 
              tutta in una volta, restò privo anche del suo modesto provento. Accontentatevi 
              di quello che avete e guardatevi dall'essere insaziabili. TORNA SU 
 LA 
              LEPRE e LA TARTARUGA Un 
              giorno la lepre si vantava con gli altri animali: - Nessuno può 
              battermi in velocità. Sfido chiunque a gareggiare con me. 
              -- Accetto la sfida - disse la tartaruga con la sua solita calma.
 La lepre, scoppiando a ridere, esclamò: - Questa è 
              buona! -
 Ma la tartaruga replicò: - Non vantarti prima di 
              aver vinto! -
 Così fu stabilito il percorso e dato il via. 
              La lepre partì come un fulmine e prese subito un enorme vantaggio 
              sulla tartaruga. Poi si fermò e, per mostrare disprezzo verso 
              la tartaruga, si sdraiò a fare un sonnellino.
 La tartaruga intanto proseguiva per la sua strada, pianin pianino, 
              un passo dopo l'altro e, quando la lepre si svegliò, la vide 
              vicinissima al traguardo. Allora la lepre si mise a correre con 
              tutte le sue forze ma era ormai troppo tardi per vincere la gara.
 Fu così che la tartaruga sorridendo disse: - Non serve correre, 
              bisogna partire in tempo! -
 TORNA SU 
 IL 
              CORVO e LA VOLPE Un 
              corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andato a posarsi sul 
              ramo di un albero. Lo vide la volpe e le venne voglia di quel boccone 
              prelibato.Si fermò ai suoi piedi e incominciò a lodarlo per 
              la bellezza delle sue piume lucenti; disse che nessuno era più 
              adatto di lui ad essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato 
              senz'altro, se avesse avuto anche la voce.
 Il corvo, allora, volendo mostrare che neanche la voce gli mancava, 
              si mise a gracchiare con tutte le sue forze lasciando cadere il 
              pezzo di carne.
 La volpe si precipitò ad afferrarlo e beffeggiando il corvo 
              esclamò: - Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il 
              cervello, non ti mancherebbe altro per diventare re! -
 TORNA SU 
 LA 
              VOLPE e IL LEONE Una 
              volpe che non aveva mai visto un leone, la prima volta che se lo 
              trovò davanti, provò un tale spavento alla sua vista 
              che quasi ne morì. La seconda volta che lo incontrò, 
              si spaventò sì, ma non proprio come la prima. Quando 
              poi lo vide per la terza volta, trovò tanto coraggio da avvicinarsi 
              a lui ed attaccare persino bottone. L'abitudine 
              rende tollerabili anche le cose più spaventose.  TORNA SU 
 LA 
              CORNACCHIA e LA BROCCA Una 
              cornacchia mezza morta di sete trovò una brocca che una volta 
              era stata piena d'acqua. Quando infilò il becco nella brocca 
              per abbeverarsi, si rese conto che vi era rimasto soltanto un goccio 
              d'acqua sul fondo. Provò e riprovò inutilmente.D'un 
              tratto le venne un'idea e, preso un sasso, lo gettò nella 
              brocca.
 Poi prese un altro sasso e lo gettò nella brocca.
 Ne prese un altro e gettò anche questo nella brocca.
 Ne prese 
              un altro e gettò anche questo nella brocca.
 Ne prese un altro 
              e gettò anche questo nella brocca.
 Ne prese un altro e gettò 
              anche questo nella brocca.
 Ne prese un altro e gettò anche 
              questo nella brocca.
 Pian piano vide l'acqua salire verso di sé 
              e, dopo aver gettato ancora altri sassi riuscì a bere salvandosi 
              la vita.
 A poco 
              a poco si arriva a tutto. TORNA SU   Clicca 
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