Doveri dell'uomo Giuseppe Mazzini Capitolo sesto: Doveri verso la famiglia Parte prima La famiglia è la Patria del core. V'è un Angiolo nella Famiglia che rende, con una misteriosa influenza di grazie, di dolcezza e d'amore, il compimento dei doveri meno arido, i dolori meno amari. Le sole gioie pure e non miste di tristezza che sia dato all'uomo di goder sulla terra, sono, merce quell'Angiolo, le gioie della Famiglia. Chi non ha potuto, per fatalità di circostanze, vivere, sotto l'ali dell'Angiolo, la vita serena della famiglia, ha un'ombra di mestizia stesa sull'anima, un vuoto che nulla riempie nel core! ed io che scrivo per voi queste pagine, lo so. Benedite Iddio che creava quell'Angiolo, o voi che avete le gioie e le consolazioni della Famiglia. Non la tenete in poco conto, perché vi sembri di poter trovare altrove gioie più ferventi o consolazioni più rapide ai vostri dolori. La famiglia ha in sé un elemento di bene raro a trovarsi altrove, la durata. Gli affetti, in essa, vi si stendono intorno lenti, inavvertiti, ma tenaci e durevoli siccome l'ellera intorno alla pianta: vi seguono d'ora in ora: s'immedesimano taciti colla vostra vita. Voi spesso non li discernete, poiché fanno parte di voi; ma quando li perdete, sentite come un non so che d'intimo, di necessario a vivere vi mancasse. Voi errate irrequieti e a disagio! potete ancora procacciarvi brevi gioie o conforti; non il conforto supremo, la calma, la calma dell'onda del lago, la calma del sonno della fiducia, del sonno che il bambino dorme sul seno materno. Parte seconda L'Angiolo della Famiglia è la Donna. Madre, sposa, sorella, la donna è la carezza della vita, la soavità dell'affetto diffusa sulle sue fatiche, un riflesso sullo individuo della Provvidenza amorevole che veglia sull'umanità: sono in essa tesori di dolcezza consolatrice che bastano ad ammorzare qualunque dolore. Ed essa è inoltre per ciascun di noi l'iniziatrice dell'avvenire. Il primo bacio materno insegna al bambino l'amore. Il primo santo bacio d'amica insegna all'uomo la speranza, la fede nella vita; e l'amore e la fede creano il desiderio del meglio, la potenza di raggiungerlo a grado a grado, l'avvenire insomma, il cui simbolo vivente è il bambino, legame tra noi e le generazioni future. Per essa, la Famiglia, col suo mistero divino di riproduzione, accenna all'eternità. Abbiate dunque, o miei fratelli, sì come santa la Famiglia. Abbiatela come condizione inseparabile della vita, e respingete ogni assalto che potesse venirle mosso da uomini imbevuti di false e brutali filosofie o da incauti che irritati in vederla sovente nido d'egoismo e di spirito di casta, credono, come il barbaro, che il rimedio al male sia nel sopprimerla. La Famiglia è concetto di Dio, non vostro. Potenza umana non può sopprimerla. Come la Patria, più assai che la Patria, la Famiglia è un elemento della vita. Ho detto più assai che la Patria. La Patria sacra in oggi, sparirà forse un giorno quando ogni uomo rifletterà nella propria coscienza la legge morale dell'umanità; la Famiglia durerà quanto l'uomo. Essa è la culla dell'umanità. Come ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare d'epoca in epoca le sue tendenze, le sue aspirazioni; ma nessuno potrà cancellarla. Parte terza Far la famiglia più sempre santa e inanellata più sempre alla Patria, è questa la vostra missione. Ciò che la Patria è per l'umanità, la Famiglia deve esserlo per la Patria. Come io v'ho detto che la parte della Patria è quella d'educare gli uomini, così la parte della Famiglia è quella di educare i cittadini: Famiglia e Patria sono i due punti estremi d'una sola linea. E dove non è così, la Famiglia diventa Egoismo, tanto più schifoso e brutale quanto più prostituisce, sviandola dal vero scopo, la cosa più santa: gli affetti. Oggi, l'egoismo regna spesso pur troppo e forzatamente nella Famiglia. Le tristi istituzioni sociali lo generano. In una società fondata su spie, birri, prigioni e patiboli, la povera madre, tremante ad ogni nobile aspirazione del figlio, è sospinta ad insegnargli la diffidenza, a dirgli: bada! l'uomo che ti parla di Patria di Libertà d'Avvenire, e che tu vorresti stringerti al petto non è forse che un traditore! In una società nella quale il merito è pericoloso, e la ricchezza è la sola base della potenza, della sicurezza, della difesa contro la persecuzione e il sopruso, il padre è trascinato dall'affetto a dire al giovane anelante la Verità: bada! la ricchezza è la tua tutela: la Verità sola non può esserti scudo contro l'altrui forza, contro l'altrui corruttela. Ma io vi parlo d'un tempo in cui, col vostro sudore e col vostro sangue, avrete fondato ai figli una Patria di liberi, costituita sul merito, sul bene che ciascuno di voi avrà fatto ai suoi fratelli. Fino a quel tempo, voi pur troppo non avete innanzi che una sola via di miglioramento, un solo supremo dovere da compiere: ordinarvi, prepararvi, scegliere l'ora opportuna e combattere a conquistarvi coll'insurrezione la vostra Italia. Allora soltanto potrete soddisfare senza gravi e continui ostacoli agli altri vostri doveri. E allora, mentr'io sarò probabilmente sotterra, rileggete queste mie pagine: i pochi consigli fraterni ch'esse contengono vengono da un core che v'ama e sono scritti colla coscienza del vero.