Il Milione NomeDelloStudente CognomeDelloStudente Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Lettere e Filosofia Sommario 10 Come li due fra[telli] si partiro da Vine[gia] per tornare al Grande [Kane]. Quando li due frategli videro che papa non si facea, mossersi per andarne al Grande Cane, e menarne co loro questo Marco, figliuolo di messer Niccolao. Partirsi da Vinegia tutti e tre, e vennero ad Acri al savio legato che v'aveano lasciato, e disserli, poscia che papa non si facea, voleano ritornare al Grande Cane, ché troppo erano istati; ma prima voleano la sua parola d'andare in Gerusale(m) per portare al Grande Kane de l'olio de la làmpana del Sepolcro: e 'l legato gliele diede loro. Andaro al Sepolcro e ebbero di quello olio; e ritornaro a lo legato. Vede(n)do 'l legato che pure voleano andare, fece loro grande lettere al Grande Cane, come gli due frategli erano istati cotanto per aspettare che papa si facesse, per loro testimonianza. 11 Come li due fratelli si partiro d'Acri. Or si partiro gli due frategli da Acri colle lettere del legato, e giunsero a Laias. E stando a Laias, udirono la novella come questo legato ch'aveano lasciato in Acri, era chiamato papa: e ebbe nome papa Gregorio di Piagenzia. In questo istando, questo legato mandò un messo a Laias dietro a questi due frategli, ché tornassero adrieto. Quelli con grande alegrezza tornaro adrieto in su una galea armata che li fece aparechiare lo re d'Erminia. Or se tornan li due frategli al legato. 12 Come li due fratelli vanno al papa. Quando li due frategli vennero ad Acri, lo papa chiamato fece loro grande onore e ricevetteli graziosamente, e diedegli due frati ch'andassero co loro al Grande Kane, li piú savi uomini di quelle parti: e l'uno avea nome frate Niccolao da Vinegia e l'altro frate Guiglie(l)mo da Tripoli. E donògli carte e brivilegi, e impuosegli l'ambasciata che volea che facessero al Grande Kane. Data la sua benedizione a tutti questi 5 - cioè li due frati e li due fratelli e Marco, figliuolo di messer Niccolao -, partirsi d'Acri e vennero a Laias. Come quivi furono giunti, uno ch'avea nome Bondocdaire, soldano di Babilonia, venne con grande oste sopra quella contrada, faccendo grande guerra. E li due frati ebbero paura d'andare piú inanzi, e diedero le carte e li brivilegi a li due frategli, e no andaro piú oltra; e andaronsine a(l) signore del Tempio quelli due frati. 13 Come li due frate[lli] vegnono a la città di Chemeinfu, ov 'è lo [ Gran ] de Kane. Messer Nicc[o]lao e messer Matteo e Marco, figliulo di messer Niccolao, si misero ad andare tanto che egli si erano giunti ove era lo Grande Cane, ch'era a una città ch'à nome Chemeinfu, cittade molto ricca e grande. Quello che trovaro nella via no si conta (ora), perciò che si conterà inanzi. E penaro ad andare tre anni per lo male tempo e per li fiumi, ch'erano grandi e di verno e di state, sicché non poteano cavalcare. E quando il Grande Cane seppe che gli due frategli veniano, egli ne menò grande gioia e ma(n)dògli i messi incontro bene 40 giornate; e molto furo serviti e 'norati. 14 Come i due fratelli vennero al Grande Cane. Quando li due frategli e Marco giugnéro a la grande città, andaro al mastro palagio, ov'era il Grande Cane e co molti baroni, e 'nginocchiarsi dinanzi al Grande Cane e molto s'umiliaro a lui. Egli gli fece levare e molto mostrò grande alegrezza, e dimandò chi era quello giovane ch'era con loro. Disse messer Niccolò: "Egli è vostro uomo e mio figliuolo". Disse il Grande Cane: "Egli sia il benvenuto, e molto mi piace". Date ch'ebbero le carte e' privilegi che recavano dal papa, lo Grande Cane ne fece grande alegrezza, e dimandò com'erano istati. "Messer, bene, dacché v'abiàno trovato sano ed allegro". Quivi fu grande alegrezza della ro venuta; e de quanto istettero ne la corte ebbero onore piú di niuno altro barone. Fine dell'Esercizio di Formattazione