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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

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Il Camino de Santiago

La letteratura del Camino de Santiago

La letteratura che tratta di temi inerenti al Camino de Santiago è molto vasta, e va arricchendosi di nuovi contributi di anno in anno: nel solo 1999, il più recente Anno Santo, il Ministero della Cultura della Giunta di Galizia ha pubblicato 45 libri a tema giacobeo nella sua accezione più ampia. Studi sociologici, itinerari turistici, guide artistiche, sportive, gastronomiche, raccontano come il Camino de Santiago sia diventato oggi un vero e proprio fenomeno sociale, con tutti i rischi che questo comporta1.

Già dalla sua nascita, il pellegrinaggio vede la diffusione di un particolare tipo di letteratura che, a livello europeo, coinvolge sia chi si è già cimentato nell'impresa sia chi è da poco tempo venuto a sapere della sua esistenza. Conosciuta con il nome di letteratura odeporica compostellana, essa raccoglie un vasto e articolato insieme di scritti riguardanti il tema del viaggio e del pellegrinaggio stesso.

Primo fra tutti, lo stesso Liber Santi Jacobi, che al capitolo quinto ci mostra la così chiamata Guida del pellegrino di Santiago2, guida dal contenuto di notevole valore se si pensa che venne scritta quasi nove secoli or sono: essa contiene undici capitoli dedicati a tappe, città, ospedali (intesi come luoghi in cui veniva offerta ospitalità), fiumi buoni e cattivi che si incontrano, valichi, reliquie, chiese e canonici, e si chiude con la spiegazione della corretta accoglienza da riservare al pellegrino.

Nonostante la divisione in tappe sia un po’ troppo “a ritmo forzato” per un pellegrino a piedi (le tredici giornate indicate coprono un arco di circa ottocento chilometri), è di fondamentale importanza la descrizione delle vie per arrivare al sepolcro: “quattro sono le strade per Santiago che a Puente la Reina, ormai in Spagna, si riuniscono in una sola”3. Esse si diramano dal cuore della Francia e sono, da sud a nord, la via tolosana, la via podense, la via lemovicense e la via turonense.

Dal loro punto d'incontro inizia il Camino Francés, la via più conosciuta e frequentata. Altri itinerari minori per arrivare a Santiago sono la Ruta del Ebro, che ha Zaragoza come punto focale di passaggio; la Vía de la Plata, da Sevilla, nel sud; il Camino Inglés, da Coruña o Ferrol, nel nord; il Camino Portugués, dal cuore del Portogallo; il Camino de Fonsagrada; la Ruta del Mar de Arousa, dove vennero portati i resti dell'apostolo, e il Camino de Fisterra, con arrivo all’oceano e al Finis Terrae4.

La Guida del pellegrino di Santiago rimane l'unico testo che tratta direttamente del Camino fino al termine del secolo XV, quando irrompono nella letteratura dell'epoca numerosi scritti soprattutto di origine tedesca e italiana, molti dei quali di incerta attribuzione. La più famosa opera di quell'epoca è Die Walfart und Strass zu Sant Jacob5, del monaco tedesco Hermann Künig von Vach.

Anche in Francia il pellegrinaggio acquista notevole risonanza, come testimoniano le tante piccole guide edite ad inizio Cinquecento, come Le chemin de Paris a Saint-Jacques en Galice dit Compostelle (1535).

Sono invece italiani gli autori di due diari di viaggio che daranno fortuna al genere, i già citati Domenico Laffi e Nicola Albani che, rispettivamente con Viaggio in Ponente (1681) e Viaggio da Napoli a San Giacomo di Galizia (1745) contribuiscono a far conoscere dall'interno la mentalità del pellegrino e le sue aspirazioni.

Il diario di viaggio è la forma letteraria sicuramente più rappresentativa della letteratura odeporica: migliaia di pellegrini, allora come oggi, cercano di ridurre in note e pensieri tutte quelle sensazioni che il Camino lascia nel loro animo; una volta in patria, non sono pochi quelli che riescono a trovare un editore disposto a pubblicarne il lavoro. Attualmente, sfruttando le nuove possibilità dell'era di Internet, molte persone creano pagine web narrando il loro Camino, sorta di “diari virtuali” ad usufrutto di qualsiasi persona interessata6.

In lingua italiana, uno degli ultimi lavori che denota un grande sforzo letterario è Il Portico della Gloria di Davide Gandini, che racconta il pellegrinaggio effettuato dall’autore a piedi da Lourdes a Santiago (per poi proseguire fino al Finis Terrae), dal 1 luglio al 18 agosto 1992.

Introducendo il suo diario di viaggio, egli spiega che “il lavoro di redazione è stato semplice e difficile allo stesso tempo. Difficile perché la fedeltà della memoria esige almeno equilibrio interiore mentre stai scrivendo. Semplice perché è stato come ritornare sul Camino”7.

Sempre nello stesso filone, ma arricchito da un utilizzo originale delle fonti storiche, si colloca il libro scritto dagli storici francesi Pierre Barret e Jean-Noël Gurgand, dal titolo Alla conquista di Compostela8: in esso le narrazioni di alcuni pellegrini del passato (tra cui Künig e Laffi) sono sovrapposte sincronicamente, ottenendo così una visione molto ampia del significato del pellegrinaggio nell'epoca medievale.

A fianco di questa ricca produzione letteraria incentrata sul viaggio come esperienza fisica, ritroviamo nella letteratura compostellana un altro genere, quello della letteratura esoterica: si può definire come tale un tipo di letteratura che, partendo da radici cristiane, ne condivide i concetti di Sacrificio, Purificazione e, allo stesso modo, reputa il Camino un'allegoria della vita terrena (l'inizio rappresenta la nascita, la meta è la morte e l'ascesa al Regno dei Cieli).

La letteratura esoterica rifiuta certi dogmi e vede nella ricerca esistenziale il modo di arrivare ad una certa "Conoscenza" terrena, distaccandosi dall'ideale cristiano del raggiungimento della Vita Eterna.

Assai apprezzata da alcuni, criticata da altri, questa letteratura ha raggiunto oggi grandi masse di pubblico e trova senza dubbio in Paulo Coelho il suo interprete di maggior fama.

O Diário de um Mago, da lui scritto nel 1987 e conosciuto in Italia con il titolo “Il Cammino di Santiago”9, racconta il pellegrinaggio dello stesso scrittore a Santiago, che lui definisce “o Caminho das Pessoas Comuns”10, nella cui semplicità si ritrova “o Extraordinário11 ” che permette di arrivare alla Conoscenza di cui sopra.

Egli si ritrova sulla via di Santiago de Compostela alla ricerca della Spada che lo convertirà in Mago tale e quale il suo Maestro Petrus: dopo incontri importanti, esercizi spirituali e molte peripezie raggiungerà il suo scopo, mentre sullo sfondo rimane onnipresente il Camino, con i suoi luoghi e i riti “misteriosi”.

Per la profondità delle sue descrizioni e per la sua nota abilità ad esprimere concetti e sensazioni apparentemente indefinibili, Coelho è ritenuto essere la causa inconsapevole di un fenomeno molto recente: siamo agli inizi degli anni Novanta quando migliaia di persone, soprattutto latinoamericane, si lanciano entusiaste a compiere il pellegrinaggio, inaugurando una nuova tendenza che supera la tradizione di considerare il Camino de Santiago una peculiarità europea, per ovvie ragioni di vicinanza e storia.

Nella storia ancor più recente il fenomeno si ripete, in forma ridotta ma rilevante12, con le memorie di una celebre attrice statunitense, Shirley Maclaine: il suo libro The Camino, a journey of the spirit13 sta portando numerose persone del Nuovo Mondo a percorrere centinaia di miglia nel cuore della Vecchia Europa, seguendo le imprese di questa energica pellegrina ultracinquantenne.

Due autori spagnoli contemporanei completano il quadro di questo tipo di letteratura: il primo, Fernando Sanchez Drago, autore della Historia mágica del Camino de Santiago14, stravolge la storiografia compostellana popolandola di esseri fantastici; il secondo, Juan García Atienza, da voce ad un centinaio di leggende legate al Camino nel suo libro Leyendas del Camino de Santiago15.

Infine, la saggistica: fonte primaria di conoscenze sul cammino, essa annovera importanti documenti molti dei quali, già citati lungo questo capitolo, hanno reso possibile il reperimento di dati per questa tesi universitaria.

Infine, è importante ricordare il grande operato di un'unica persona, Elias Valiña, prete del paesino di O Cebreiro16, nella sua duplice veste di studioso di tematiche giacobee (soprattutto nel campo giuridico) e infaticabile divulgatore del pellegrinaggio: nei primi anni Ottanta fu lui il principale artefice delle flechas amarillas17, originali indicazioni stradali che il pellegrino utilizza lungo tutto il pellegrinaggio.

Il panorama letterario compostellano diviene completo con l'ulteriore aggiunta di tutti quegli studi, ricerche, traduzioni di documenti, atti di congressi e incontri, riviste e pubblicazioni di vario genere che possono essere ricondotte al consistente apporto di istituzioni civili ed ecclesiastiche aventi il Camino de Santiago come oggetto della propria attività. È di esse che ora andremo a parlare.

Note

1 La "perdita di spiritualità" e del significato originario del pellegrinaggio è denunciata da coloro che, vedendo nella diffusione planetaria del Camino il pericolo della massificazione, auspicano che il pellegrino del XXI secolo parta dotato di una forte coscienza di sé stesso e dei luoghi che incontrerà lungo la via. Ritorno al testo

2 Si è cimentato con la traduzione in italiano della Guida il professore Paolo Caucci Von Sauchen, nel suo libro Guida del Pellegrino di Santiago, Milano, Jaca Book 1989. Ritorno al testo

3 Paolo Caucci Von Sauchen, Guida del Pellegrino…, p. 76. Ritorno al testo

4 Cfr. Juan Jose Sanz Jarque, “Santiago de Compostela: el camino y los multiples caminos”, in AA.VV., V Congreso Nacional… Ritorno al testo

5 Edito per ben quattro volte tra il 1495 e il 1521. Ritorno al testo

6 Vedi cap. 3.4. Ritorno al testo

7 Davide Gandini, Il portico della Gloria, Edizioni Dehoniane, Bologna 1996, p.11 Ritorno al testo

8 Piemme, Casale Monferrato (AL) 2000. Ritorno al testo

9 Bompiani, Milano 2001. Ritorno al testo

10 Paulo Coelho, O Diário de um Mago, Pergaminho, Lisboa 1990, p. 9. Ritorno al testo

11 Ibid. Ritorno al testo

12 Come ho avuto modo di constatare direttamente sul Camino, da me intrapreso nel giugno 2003. Ritorno al testo

13 Paperback, 2001. Ritorno al testo

14 Planeta, Madrid 1999. Ritorno al testo

15 Edaf, Madrid 1999. Ritorno al testo

16 Luogo mitico del Camino per l'aspra ascesa che lo precede e per il fatto che, arrivando ad esso, si entra in Galizia, la regione considerata la "patria" dell'apostolo Giacomo. Ritorno al testo

17 Vedi nota 42. Il prete si avvalse del prezioso aiuto di Andres Muñoz, presidente della Asociación de Amigos de Santiago della Navarra. Ritorno al testo

 

Prosegue con: Il Camino de Santiago e la modernità: le istituzioni civili ed ecclesiastiche.


Marco Lazzari, Daniele Biella, Convergenze tra realtà e comunità virtuale nel pellegrinaggio a Santiago de Compostela, http://www.unibg.it/lazzari/santiago_de_compostela/daniele_biella/cap2_3.htm

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