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Paperon de Paperoni…

Paperon de Paperoni Nel 1947, grazie al nuovo e talentuoso disegnatore Carl Barks, Walt Disney diede vita a tantissimi personaggi fra i quali primeggiò senza ombra di dubbio il ricchissimo e avarissimo zio di Paperino: Uncle Scrooge, che in Italia venne chiamato Paperon de Paperoni (da Mario Gentilini, il direttore di Topolino). Si tratta di un riccone che vive in un rifugio-cassaforte, chiamato "Il deposito", contenete tanto denaro da doverlo conteggiare con una unità di misura del tutto eccezionale: il fantastiliardo. Tutti questi soldi riempiono il 90% del deposito e il passatempo preferito di zio Paperone (è così che viene chiamato da Paperino e i suoi nipoti) è quello di tuffarsi (come solo lui è in grado di fare senza farsi male) in questo mare di monete d'oro grazie ad un trampolino. Durante le sue "nuotate" ama ripetere "mi piace nuotare nel denaro, come un pesce-baleno, scavarci delle gallerie come una talpa e gettarmelo in testa come una doccia!". Zio Paperone è terribilmente avaro e ama accumulare soldi senza spendere un centesimo, né per sé né tantomeno per Paperino e Qui Quo Qua, che spesso cerca di sfruttare a suo vantaggio.

Strega Amelia Zio Paperone ama raccontare ai suoi nipotini le sue avventure nel Klondike, quando era ancora un povero cercatore d'oro e doveva difendersi da ladri e lestofanti della peggior specie. Ama, dalla prima all'ultima, tutte le monetine del suo deposito, che chiama "sangue del mio sangue", come se si trattasse di sue figlie. C'è però una moneta a cui Paperone tiene pił di tutte ed è sicuramente "la numero uno", cioè la sua prima monetina portafortuna, grazie alla quale sono arrivate, in seguito, tutte le altre. Questa monetina è presa di mira da una strega che ne ha individuato il suo grande potere magico, si tratta di Amelia "la strega che ammalia" (Magica De Spell nell'originale americano), una papera vestita di nero, con i capelli lunghi e neri, che vola a bordo di una scopa e possiede dei poteri ipnotici. Zio Paperone, però, sa come difendersi da queste arti magiche e spesso, quando vede la strega svolazzare sopra il suo deposito, la prende a cannonate con un vecchio archibugio situato nel terrazzo. Zio Paperone è sempre stato contraddistinto da un paio di occhialini sopra il becco, veste sempre in redingote, ghette, cilindro e bastone da passeggio.

Zio Paperone rappresenta quindi il tipico capitalista pronto a sfruttare il lavoro degli altri senza pagarli adeguatamente, ma bisogna riconoscergli anche un innato senso degli affari infatti, quando sa di poter ricavare il doppio, non esita a spendere. Divertono molto i suoi ragionamenti da taccagno, come la sua massima per eccellenza:"il tempo è moneta". Tuttavia, Paperone è simpaticissimo proprio perchè è sincero e schietto anche nei suoi difetti. Uno dei suoi pił acerrimi nemici è Rockerduck, un riccone secondo solo a paperone nel quantitativo di denaro. E' il suo rivale in affari e i due entrano spesso in competizione quando si tratta di raggiungere per primi un determinato businnes.

Archimede Pitagorico Spesso, per difendere il tesoro del deposito, zio Paperone e Paperino ricorrono alle invenzioni di un loro parente inventore: Gyro Gearloose che in Italia fu inizialmente chiamato con il nome di Giro Ruotalibera, ma che in seguito fu ribattezzato come Archimede Pitagorico, una specie di gufo alto e longilineo, caratterizzato da dei capelli biondi, un cappellino verde e un paio di occhialini sopra i becco. Questo straordinario inventore, cugino di Paperino, stupisce chiunque con le sue ingegnose e fantascientifiche macchine che talvolta sfidano le leggi della fisica e della matematica e riescono a catapultare i personaggi a ritroso nel tempo o nello spazio. Archimede è inoltre sempre accompagnato da un piccolo robot con una testa di lampadina che si chiama Edy. Il più delle volte però, Archimede deve inventare dei marchingegni in grado di scoraggiare le iniziative della Banda Bassotti (in americano Beagle Boys), una banda di ladri irriducibili che tentano in mille modi di entrare nel deposito per rubare il denaro di zio Paperone. Questa banda è spesso capeggiata dal leader del gruppo: nonno Bassotto, identico agli altri bassotti, con la sola eccezione di una barbetta bianca e una pipa. I bassotti vengono rappresentati graficamente come dei banditi mascherati e provvisti di numero carcerario identificativo (176-176, 176-671, 176-761 e 176-617) ricamato sui loro maglioni rossi. Spesso vengono dissuasi nelle loro iniziative dai mille antifurti elettronici del deposito o dalle cannonate di zio Paperone e la conclusione delle loro avventure, destinate quasi sempre al fallimento, è quella di essere rinchiusi in prigione o piangere come bambini.

Brigitta McBridge Non si può dimenticare nemmeno Brigitta McBridge, l'innamorata pazza di Paperon de Paperoni. Ideata dal cartoonist veneziano Romano Scarpa, sin dal suo esordio (nella storia "Zio Paperone e l'ultimo Balabł" Topolino n.243 del 24 luglio del 1960) inizia subito con i suoi goffi tentativi di conquistare il cuore di Paperon de Paperoni, arrivando in alcune occasioni anche vicina al matrimonio. I suoi continui tentativi di conquista si alternano spesso alle alleanze con Filo Sganga, un papero intrallazzatore, sempre in cerca di grandi affari e sempre disposto a creare imprese strampalate e spesso fallimentari, col quale Brigitta si imbarca spesso in imprese impossibili, finanziandogli affari strampalati pur di dimostrarsi all'altezza del suo "Paperonuccio". Romantica e intraprendente, ha anche aperto varie volte agenzie matrimoniali per cuori solitari. Inoltre è un'ottima cuoca e prova spesso a prendere per la gola Paperone (che non rifiuta mai le sue torte, nonostante la cacci via in malo modo). Il suo rapporto ambiguo con Paperone è certamente reso complicato dalla presenza, nel cuore del ricco taccagno, di due grandi passioni: da un lato quella per il denaro e quindi il desiderio di non separarsi dal proprio patrimonio (ogni sua moneta altro non è se non il ricordo di un'avventura) e, dall'altro, il suo amore per Doretta Doremì, l'unica papera che abbia mai amato.

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