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di seguito alcune delle favole più belle scritte da La Fontaine:
LA CICALA e LA
FORMICA
La
cicala imprevidente che aveva passato tutta l'estate a cantare sotto
il sol, al giungere dell'inverno senza provviste si trovò.
Affamata e piagnucolosa domandò alla formica laboriosa di
prestarle qualche cosa. - Ti pagherò - le disse - prima dell'agosto,
interessi e capitale: te lo prometto, parola di cicala! - La formica
che ha il difetto di prestar malvolentieri, le rispose chiaro e
netto: - Che cos'hai fatto fino a ieri? -
- Notte e giorno, senza posa, cantavo e cantavo... -
- Ebbene...adesso balla!
La
favoletta insegna che non bisogna mai essere imprevidenti perché
la leggerezza si paga cara.
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IL
LUPO e LA VOLPE
Per
il vecchio Esopo, solo la volpe è birbante e maestra d'astuzia.
Per conto mio non vale meno ogni altro animale in quanto a furbizia.
Ma anche questa volta, tra il lupo e la volpe, è quest'ultima
la più scaltra.
Una
sera la volpe vide in fondo ad un pozzo il grosso cerchio della
luna; così tondo e giallo le sembrò un formaggio.
Dei due secchi che servivano ad attingere l'acqua, uno stava in
alto, tenuto sospeso dall'altro che stava in basso. La volpe affamata
entrò nel secchio superiore e subito si trovò in fondo
al pozzo. Si accorse allora del sue errore e subito fu colta dal
timore: sarebbe potuta risalire soltanto se un altro animale affamato,
attirato dall'immagine del falso formaggio, fosse entrato nell'altro
secchio riportando il suo verso l'alto. Due giorni stette dentro al buco
nero senza che un cane la vedesse. Il tempo fece il suo mestiere
e in due notti l'astro circolare si era ridotto ad una mezzaluna.
La volpe era disperata quand'ecco che passò di là
il lupo affamato e si fermò a contemplare quel luccicante
oggetto. - Amico mio - gridò la volpe - voglio offrirti da
mangiare. Vedi questa cosa accanto a me? E' un formaggio squisito
ed eccellente, fatto col latte di una mucca famosa e, se qualcuno
un po' sofferente mangiasse un pochin di questa cosa, sarebbe subito
risanato, tant'è squisita e appetitosa. Vedi, io stessa ne
ho uno spicchio rosicchiato ma ne resta, se ti va, un bel boccone
prelibato. Scendi a gustarlo: ho lasciato un secchio apposta per
te. - L'imbroglio funzionò; il lupo, sciocco, si lasciò
ingannare: nel secchio entrò e, il suo peso, la volpe in
alto riportò.
Non
ridiam, perchè sovente a noi succede di mangiare del formaggio
anche peggiore. Facilmente l'uomo di buona fede si lascia affascinare
da ciò che lo illude o lo spaventa e, spesso, crede al diavolo
stesso che lo tenta.
TORNA SU
IL
LUPO e LA CICOGNA
I lupi
sono bestie che, si sa, mangian sempre con grande avidità.
Un giorno ad un lupo, che mangiava a più non posso, andò
di traverso un intero osso.
Con quell'affare conficcato in mezzo alla gola sarebbe presto morto
se la cicogna dal becco lungo non gliel'avesse tolto. Con l'abilità
di un chirurgo il lupo liberò ed una ricompensa per sè
domandò.
- Tu
scherzi - rise il lupo - ringrazia il ciel che ti ho risparmiata.
Ora vattene, sciagurata, impara ad esser grata, e prega i santi
di non capitarmi più davanti. -
Non
sperate mai nulla dai potenti e non aspettatevi da loro alcun compenso
per i vostri favori.
TORNA SU
IL
LEONE e IL PITTORE
In
un quadro era dipinto un leone enorme e forte, catturato da un uomo
e messo a morte. La gente si gloriava nel vedere tanto coraggio,
ma un leone che era presente disse: - Fantasia! Scommetto che tutta
questa gloria sarebbe stata mia se il pittore fosse stato un leone
-
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IL
GALLO e LA VOLPE
Sul
ramo di un grande albero stava l'astuto gallo a far da sentinella.
Fu allora che la volpe, con aria da santarella, gli disse:
- Lo
sai amico mio? Non siamo più in guerra adesso, c'è
la pace universale. Scendi, ti voglio abbracciare. Fa presto, vieni
giù perché devo portare questa notizia in cento luoghi
e più. Ora siete liberi di andar dove volete, noi saremo
come fratelli. Vi siano fuochi artificiali, allegria e buonumore!
Scendi a prendere il bacio del fraterno amore! - Amica - le rispose
il furbo gallo - mi commuovono queste cose e te ne sono grato. Ma
voglio fare la pace in modo più solenne e gaio abbracciando,
insieme a te, anche quel levriero che corre verso di noi. Sarà
sicuramente un corriere mandato a dare questo annuncio. Mentre egli
arriva, io scendo dalla pianta, così potremo abbracciarci
tutti quanti. - Salutamelo - rispose la volpina - ho troppa fretta
e la strada che devo fare è molto lunga. Nel caso, festeggeremo
domattina. - E, in fretta e furia, se la svignò per la campagna
delusa dal fallimento del suo tranello. Vedendo ciò il vecchio
gallo sorrise e cantò questa celebre sentenza: è doppio
il perdono quando inganni chi ti inganna.
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IL
LEONE MALATO e LA VOLPE
Un
giorno il leone, ormai vecchio ed ammalato, comandò a tutti
i sudditi che lo andassero a trovare, promettendo in cambio della
visita la salvaguardia da zanne e artigli. Mentre tutti gli animali
andavano, in solenne sfilata, a far visita al re della foresta,
una volpe poco persuasa decise di restar nella sua casa. E si dice
che dicesse: - Se osservate le orme impresse nel terreno, vedrete
che nessuno torna indietro. Ad uno ad uno cadon tutti nella trappola.
Grazie tante, maestà, della grazia che ci fa. Benissimo si
vede che nella tana si può entrare, ma non si vede altrettanto
bene come da lì si possa uscire. -
Coi
malvagi di natura, la prudenza non è mai troppa!
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