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: Dipartimento > Marco Lazzari > Pedagogia sperimentale 24-25

Aggiornamento:

Pedagogia sperimentale
A.A. 2024-25

Prerequisiti

Conoscenze di base di metodologie della ricerca, quali quelle acquisite nel corso triennale di Scienze dell'educazione con gli insegnamenti di Metodologia della ricerca educativa, Metodi e tecniche della ricerca educativa, Metodi e tecniche di valutazione della ricerca educativa, o simili.

Obiettivi formativi

Il corso vuole fornire gli strumenti concettuali e le competenze essenziali per comprendere, progettare e valutare interventi di ricerca in ambito educativo.
Verranno presentati i contenuti fondanti della disciplina, con attenzione specifica agli effetti e alle applicazioni che questi aspetti hanno rispetto alla professionalità dell'educatore, sia da un punto di vista dell'operatività che dell'attività conoscitiva e riflessiva tipica dell'operatore professionale.
Al termine dell'insegnamento lo studente avrà appreso i principali concetti di base della metodologia della ricerca in ambito educativo, le fasi di attuazione di un processo di ricerca e in particolare le principali differenze tra gli approcci tipici della ricerca quantitativa e qualitativa.
Inoltre, lo studente conoscerà le principali metodologie, intese come approcci e metodi, le basilari tecniche di rilevazione e di intervento nonché gli strumenti utilizzati per la raccolta, la codifica e l'analisi dei dati.

Contenuto del corso

Con un approccio che integra il momento teorico con quello laboratoriale, sfruttando il lavoro cooperativo tra gli studenti e la valutazione tra pari delle varie fasi di lavoro, si cercherà di far toccare con mano agli studenti le varie fasi di una ricerca, dall'individuazione del tema della ricerca, alla definizione della domanda di ricerca, allo messa a fuoco dello stato dell'arte, alla scelta di ipotesi e indicatori, al disegno della ricerca, fino a realizzare una raccolta di dati, la loro analisi e la opportuna restituzione.

Bibliografia

Metodi didattici

L'insegnamento avrà una forte impronta laboratoriale, che ne rende più che opportuna la frequenza. Durante l'arco del semestre le proposte teoriche saranno costantemente affiancate da attività pratiche di ricerca empirica sui e nei fatti educativi, con eventuali sinergie con i percorsi di tirocinio degli studenti.
Nell'arco del semestre i corsisti, lavorando in piccoli gruppi (2-3 persone), svilupperanno una (piccola) ricerca, le cui varie fasi verranno via via discusse in aula.
La ricerca richiederà di svolgere attività sul campo: negli anni scorsi a coppie di corsisti è stato richiesto di condurre due focus group.

Come sarà l'esame?

L'esame consiste in una prova orale sui contenuti del corso, sia teorici, sia pratici.
Per i frequentanti si tratta di una discussione dei lavori svolti in aula e di una prova orale su uno dei testi della bibliografia (concordato a lezione).
Per i non frequentanti la prova orale verte su tutta la bibliografia e si potrà svolgere solo dopo la condegna di un project work da concordare con il docente, che prevede la realizzazione di una campagna di indagine sul campo.

Project work per non frequentanti

L'obiettivo del progetto è quello di sperimentare su piccola scala la realizzazione di una ricerca educativa.

Gli studenti, lavorando singolarmente, dovranno affrontare le fasi di una ricerca (tra parentesi, esempi per le varie fasi: il tema sarà a scelta dello studente), che dovrà avvalersi dell'intervista quale dispositivo di acquisizione di informazioni:

  1. definizione del tema di ricerca (adolescenti e Internet)
  2. definizione della domanda di ricerca (l'uso degli strumenti telematici allontana gli adolescenti dalla socialità in presenza?)
  3. definizione dello stato dell'arte / rassegna teorica / bibliografica
  4. elaborazione di ipotesi (chi usa gli strumenti telematici frequenta meno i luoghi di ritrovo tradizionali negli spazi fisici)
  5. individuazione di indicatori (ossia qualche variabile per la quale trovare valori che poi consentano un'interpretazione) (tempo trascorso in Rete / tempo trascorso a casa di amici, al bar, ...)
  6. disegno della ricerca: chi come dove quando (chi: studente; chi: soggetti da indagare (campione); come: interviste; ...)
  7. raccolta dati / analisi
  8. restituzione.

Gli studenti dovranno contattare il docente una prima volta via mail per segnalare le proposte per i punti 1 e 2. Eventualmente seguirà un colloquio su piattaforma telematica.

Un secondo contatto servirà per verificare i punti 3, 4, 5 e 6.
Via mail gli studenti invieranno un breve documento contenente innanzitutto tema e domanda come concordati in precedenza, e inoltre la bibliografia, la/le ipotesi, gli indicatori, la modalità di individuazione del campione da indagare (costituito da 10 individui) e una traccia di intervista: l'intervista sarà condotta incontrando i 10 soggetti indagati di persona, o telefonicamente, o tramite piattaforma telematica (non vanno bene la somministrazione di questionari o il focus group; non va bene neanche fare interviste con (sole) domande chiuse, gli intervistati devono parlare, poi si deve trascrivere quanto ascoltato e se ne devono estrarre contenuti).
Per il punto 3 sarà sufficiente la redazione di una breve bibliografia (bastano 5 titoli) redatta seguendo lo stile APA dell'American Psychological Association (breve guida allo stile APA).
ATTENZIONE: molti studenti sono convinti che gli unici testi degni di essere consultati siano i libri; sappiate che, per leggere fresche sul tema che vi interessa, i libri vanno bene, ma probabilmente troverete materiali ancora più freschi leggendo articoli sulle riviste scientifiche, possibilmente in inglese; tutte le riviste hanno orami la versione web, molte hanno solo quelle; l'importante è citare gli articoli (secondo le norme APA) come tali e non come se fossero pagine web prese dal sito mammepancine.it (mammepancine è una mia invenzione, se nel frattempo qualcuno avesse davvero attivato un sito mammepancine.it fatemelo sapere, in modo che sostituisca il termine con un altro di fantasia, non voglio tirare in ballo nessuno in particolare).

Il terzo contatto - restituzione - servirà a consegnare il documento finale, con la trascrizione delle interviste secondo semplici norme e l'analisi dei dati stessi.
La struttura del documento dovrebbe prevedere tre sezioni:

  1. una parte iniziale di introduzione al progetto: breve stato dell'arte del'argomento scelto e metodologia della ricerca, in particolare con descrizione del campione e della struttura delle interviste
  2. una parte di analisi delle interviste, con identificazione delle parole chiave e dei passaggi più interessanti (ATTENZIONE: qui non devono essre riprotate le trascrizioni integrali delle interviste, che andranno in appendice, ma solo i passaggi significativi, che permettono di arrivare alle conclusioni)
  3. una parte di riflessioni finali, basato sulle informazioni desunte dai dati raccolti: qui si mostra al Lettore che si è verificata oppure falsificata l'ipotesi iniziale.
  4. alle tre sezioni seguiranno la bibliografia, redatta secondo le norme APA (che potrà essere più ampia di quella del punto 3, se nel frattempo si fosse usato qualche testo in più) e l'appendice con le trascrizioni integrali delle interviste (ATTENZIONE: nel testo i riferimenti alla bibliografia andranno fatti seguendo le norme APA, quindi con il sistema Autore Data, non in nota a piè di pagina).
    Per la redazione del documento è possibile usare il file Word predisposto per i lavori dei frequentanti, con gli opportuni aggiustamenti (disponibile anche in formato PDF).
    Si può anche non usarlo, però consiglio comunque di leggerne i contenuti.

    Una volta ottenuta l'approvazione del documento finale ci si potrà presentare all'orale. La consegna dell'elaborato finale deve avvenire almeno dieci giorni prima della data prevista per l'esame. Non è obbligatorio presentarsi alla prima data utile, ci si può organizzare secondo la propria convenienza (è però opportuno non andare oltre la sessione autunnale).
    Esempio: se l'ok a un progetto arriva il 31 gennaio, non è obbligatorio presentarsi all'appello di febbraio, si può tranquillamente rinviare, sempre per esempio, all'appello di luglio (senza bisogno di avvisare della decisione).

    ATTENZIONE: l'esperienza dei primi anni del corso mostra come parecchi studenti abbiano un'idea piuttosto vaga di che cos'è una ricerca; in questo senso cominciare a leggere i testi in bibliografia PRIMA di dare inizio al project work aiuterebbe.
    Qual è il problema? È che uno parte da un argomento che conosce, rispetto al quale ha maturato dei pregiudizi, ci costruisce intorno una cornice di domande, fa le interviste, poi scrive un capitolo di analisi nel quale c'è poco o punto di quanto ha raccolto e infine scrive conclusioni che sono in linea con i pregiudizi, indipendentemente dalle evidenze raccolte (o non raccolte).
    Questo non è il modo di procedere del ricercatore, è il modo di procedere del "ritrovatore", che non fa la ricerca, ma fa la ritrova: trova quello che vuole.
    Invece, quello che uno deve fare è armarsi di santa pazienza e far saltar fuori dalle varie interviste quegli elementi comuni che permettono di verificare o di falsificare le ipotesi.

    Esempi di domande d'esame

    prossimamente su questi schermi


Marco Lazzari, corso di Pedagogia sperimentale

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - Via Salvecchio, 19 - 24129 Bergamo