L'UOMO DELINQUENTE IN RAPPORTO ALL'ANTROPOLOGIA, ALLA GIURISPRUDENZA ED ALLA PSICHIATRIA Cesare Lombroso NomeDelloStudente CognomeDelloStudente Matricola SOMMARIO PARTE I - EZIOLOGIA DEL DELITTO CAPITOLO I - Meteore e Clima - Stagioni - Mesi - Caldi eccessivi Non vi è delitto che non abbia radice in molteplici cause: che se queste molte volte s'intrecciano e si fondono l'una coll'altra, ciò non ci impedisce dal considerarle, obbedendo ad una necessità scolastica o di linguaggio, una per una, come si pratica per tutti i fenomeni umani, a cui quasi mai si può assegnare una causa sola, scevra di concomitanze. Nessuno dubita, ormai, che il colèra, il tifo, la tubercolosi s'originino da cause specifiche; ma pure, chi può negare che, oltre queste, vi influiscano tante circostanze - meteoriche, igieniche, individuali, psichiche, da lasciare, sulle prime, nel dubbio della influenza specifica anche i più provetti osservatori? Temperature eccessive. Importantissime fra le cause determinanti d'ogni atto biologico sono le meteoriche: precipua fra queste è l'azione del calore: così la Drosera Rotundifolia, esposta all'acqua a 43°,3" s'incurva e si fa più sensibile all'azione delle sostanze azotate (Darwin, Piante insettivore). Ma a grande temperatura a 54°,4' non presenta più alcuna flessione, i suoi tentacoli temporariamente si paralizzano; lasciati, poi, nell'acqua fredda si ritendono. La statistica e la fisiologia dimostrarono che una grande parte delle funzioni nostre è influenzata dal calore(1). Quindi si capisce quanto influisca il calore eccessivo sulla psiche umana. La storia non segnala alcun esempio d'una regione tropicale, in cui il popolo siasi sottratto alla servitù; nessun esempio, in cui il caldo eccessivo non abbia dato luogo ad un'abbondanza di nutrimento, e l'abbondanza della nutrizione ad una distribuzione ineguale in principio della ricchezza, e in seguito del potere politico e sociale. Fra le nazioni soggette a queste condizioni il popolo non conta nulla, non ha controllo nè voce nel governo del paese. Se vi ebbero rivoluzioni nel governo, tutte furono di palazzo, giammai di popolo che non vi annetteva alcuna importanza (Buckle, op. cit., I, 195-196). Il Buckle fra le altre ne trova una ragione sulla minore resistenza che acquista l'uomo alla lotta avendo minor bisogno di combustibile, di vestiario e di cibo; da questa maggiore facilità l'uomo è tratto all'inerzia, alla Tapas, al Keff, allo Joga, agli ascetismi della Tebaide. L'inerzia, resa necessaria dal caldo eccessivo, ed ispirata dal sentimento abituale di debolezza, rende l'economia più soggetta alle spasmodie, favorisce le tendenze alla pigra contemplazione, all'esagerata ammirazione, e quindi al fanatismo religioso e dispotico; di qui lo esagerato libertinaggio che si alterna coll'eccessiva superstizione, come l'assolutismo più duro colla sfrenata anarchia. Nei paesi freddi Nei paesi freddi la resistenza alla vita sarebbe maggiore, per la maggior difficoltà dell'alimento, del vestiario e del riscaldamento, ma appunto per questo vi è minore l'idealità e l'instabilità. Il freddo eccessivo rende l'immaginazione assai più lenta e meno irritabili e meno mutevoli gli animi; d'altronde dovendo l'uomo supplire con molto combustibile ed enormi dosi d'alimento carbonioso al difetto di calore, consuma forze che vanno a detrimento della vitalità individuale e sociale. Da ciò, e dall'azione diretta depressiva sui centri nervosi, si originano la maggior calma e dolcezza degli animi. Il dottor Rink Il dottor Rink ci dipinge certo tribù degli Esquimesi così pacifiche e calme, da mancare perfino delle parole corrispondenti all'idea di rissa o di litigio.