BREVE SCHIZZO DEI SISTEMI DI FILOSOFIA MODERNA E DEL PROPRIO SISTEMA Esercizio 1 NomeDelloStudente CognomeDelloStudente SOMMARIO I SISTEMI DELLA FILOSOFIA MODERNA GIOVANNI LOCKE Il Locke tolse a sciogliere il problema dell'origine delle idee. Egli disse che tutte le idee venivano dalla sensazione e dalla riflessione. Per riflessione intendeva il lavoro della facoltà dello spirito umano sulle sensazioni. Negò conseguentemente che vi fossero idee innate. Per idee innate s'intendono cognizioni che l'uomo ha in se stesso per natura. STEFANO DI CONDILLAC La filosofia del Locke fu diffusa in Francia dal Condillac, il quale la modificò. Il Condillac tolse via la riflessione del Locke, e pretese ch'ella non fosse che sensazione. In questa maniera si vantò d'aver semplificata la filosofia, riducendo tutte le cognizioni umane alla sola sensazione. Di conseguente, egli pretese che l'uomo avesse una sola facoltà, cioè la facoltà di sentire, e che la facoltà della memoria, dell'immaginazione, dell'intelletto e della ragione non fossero altro che diversi modi di sentire. Questo sistema portò delle conseguenze nocevolissime alla morale e alla religione, perché, non avendo l'uomo altro che la facoltà di sentire, ne veniva di conseguenza che il male e il bene non fossero che sensazioni piacevoli o dolorose, onde si faceva consistere la morale nel procacciare a se stessi le maggiori sensazioni piacevoli, evitando le dolorose. Questo immorale sistema fu svolto in Francia dall'Elvezio (1712-1771) e in Inghilterra fu applicato alla prosperità pubblica dal Bentham (1748-1832) capo degli utilitaristi. GIORGIO BERKELEY Il Berkeley fu un vescovo anglicano di buona intenzione, educato nella scuola del Locke. Mentre altri deducevano dal sistema sensitivo del Locke il materialismo, egli intraprese di dedurne lo spiritualismo, il che fa in questo modo. Ammise come cosa già provata e ricevuta universalmente al suo tempo che tutto il sapere umano si riducesse a un complesso di sensazioni. Quindi egli fece osservare che le sensazioni non possono esistere che nell'essere sensibile, di cui elleno sono modificazioni; le sensazioni adunque non son fuori dell'uomo, ma unicamente si trovano nell'uomo, nell'anima umana. Se dunque l'uomo altro non conosce che sensazioni, gli oggetti del suo conoscere non sono fuori di lui, ma sono nell'anima propria, sono modificazioni dello spirito. Dunque tutto il mondo esteriore non esiste se non in apparenza; esso non si compone che di sensazioni che nell'anima si manifestano come modificazioni della medesima. Questo sistema, che nega l'esteriorità corporea e non lascia sussistere che i soli Spiriti, fu chiamato idealismo. Il Berkeley applicò il suo sistema all'analisi dei corpi: enumera tutte le qualità corporee e dimostra di ciascheduna che essa altro non è che una sensazione. Quindi conchiude che tutto ciò che noi conosciamo dei corpi si riduce a un complesso di sensazioni, e che perciò le dette qualità sono in noi stessi e non fuori di noi come volgarmente si crede. Ne' suoi celebri Dialoghi fra Filonous e Filylas si fa l'obbiezione onde ci vengano le sensazioni, e risponde: dalla immediata azione che esercita Iddio sul nostro spirito. Egli dimostra coll'esempio dei sogni non essere necessario che v'abbiano presenti oggetti corporei, perché noi acquistiamo la persuasione della loro presenza, perché ne abbiamo il sentimento. Quindi la vita umana, nel sistema del Berkeley, altro non è che un continuo sogno, e fra la vita e il sogno vi ha solamente questa differenza: che nella vita le sensazioni de' vari sensi sono legate fra loro in un modo armonico e costante, laddove nel sogno riescono disarmoniche ed incostanti, di modo che le sensazioni o immagini visive a ragion d'esempio, non hanno una corrispondenza con quelle del tatto.