Metodologie di Ricerca
Il Progetto
Il progetto è diretto dall'Università degli Studi di Bergamo,
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Referenti sono il prof.
Giuliano Bernini (docente di Linguistica Generale, Dipartimento di Linguistica
e Letterature comparate) e il prof. Lelio Pagani (docente di Geografia
regionale, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate).
Obiettivi
Descrizione del progetto
1. Delimitazione dell'ambito di raccolta. Da una parte, l'ambito di raccolta comprende i nomi di porzioni più o meno vaste di territorio (p. es. Valgandino, [l']Isola). Dall'altra parte, il limite di raccolta di nomi di piccoli insediamenti è più problematico da stabilire e dovrà essere deciso di volta in volta a seconda dei settori della Provincia considerati: verranno raccolti i nomi di cascine isolate (p. es. Cascina Trucca), ma è dubbio che siano pertinenti i nomi di fabbricati in insediamenti di medie e grosse dimensioni (p. es. Condominio Fiordaliso); è invece utile avere il repertorio dei nomi delle vie e delle piazze, talvolta usati solo in ambito ufficiale e dotati di denominazioni alternative (p.es., a Bergamo, Piazza Oberdan rispetto a Ponte [scil. (del Borgo di) Santa Caterina]).
2.Nomi ufficiali e non. Il Repertorio comprende, per motivi di completezza, la toponomastica ufficiale e quella non ufficiale ma di uso corrente presso gli abitanti dell'insediamento o che frequentano l'appezzamento considerati (v. l'esempio fatto qui sopra in i.). In questa prospettiva vanno considerate le espressioni locative contenenti appellativi generici, di cui può essere dubbio lo statuto di nome proprio (cfr. nel Bosco, località in val del Ri presso Petosino [IGM 33, IIIS.E., 45° 45' N, 2° 48' 40'']), come pure i toponimi di uso limitato a particolari situazioni comunicative (p.es. Bèrghem de Sùra / de Sóta apparentemente usati solo in senso semi-scherzoso nell'ambito di richieste di informazione sul domicilio di abitanti della città di Bergamo).
3. Nomi antichi e recenti. Il Repertorio comprende nomi antichi e non più utilizzati (p.es. Plorzano, nell'area urbana di Bergamo) e nomi di recente introduzione o diffusione. Questo aspetto della raccolta è di particolare rilevanza per la prospettiva storica e può essere in parziale sovrapposizione con il parametro 'nomi ufficiali e non' illustrato qui sopra in ii.
4. Italiano e dialetto. Ogni toponimo verrà raccolto nelle
versioni italiana e dialettale e nel Repertorio verranno comprese le eventuali
versioni diverse, nei due codici presenti sul territorio, dello stesso
toponimo (p.es. italiano Vertova e bergamasco Èrfa,
etimologico, accanto a Èrtoa, apparentemente derivato dalla
forma italiana).
2. Pubblicazioni: anzitutto carte dell'Istituto Geografico Militare e della Carta Tecnica Regionale; bibliografia pertinente da raccogliere e da acquisire
3. Inchieste sul campo: presso gli abitanti della località
di raccolta. Si tratta della parte più impegnativa della raccolta
dati dal punto di vista organizzativo e va avviata solo dopo una prima
raccolta sommaria di toponimi come indicato in ii. (e in parte in i.) qui
sopra. Per questo scopo si dovrà individuare per ogni zona di raccolta
un gruppo di informanti, prevalentemente dialettofoni e appartenenti a
fasce di età diverse, presso cui elicitare i toponimi sia tramite
questionario che nel corso di interviste da condurre prevalentemente in
dialetto. Una piccola èquipe di raccoglitori appositamente addestrata
condurrà l'inchiesta registrando su supporto sonoro le informazioni.
1. L'analisi linguistica dei toponimi procederà separatamente per italiano e dialetto. L'analisi, come già indicato in 1., riguarderà le strategie di denominazione attestate nel corpus, gli ambiti semantici delle basi lessicali ritrovate nei toponimi, i tipi di formazione di parola (composizione, derivazione) riscontrati. I tipi attestati nella toponomastica della provincia di Bergamo verranno opportunamente messi a confronto con quelli già rilevati in altri studi di toponomastica italiana in Italia e nella Svizzera italiana. L'analisi sarà prevalentemente ma non esclusivamente sincronica, e, in prospettiva diacronica, verrà dato maggior spazio all'osservazione del cambiamento dei mezzi linguistici utilizzati per la toponomastica più che al tradizionale aspetto etimologico. ;Marginalmente si porrà attenzione alle espressioni locative in cui entrano in giuoco i toponimi, che come è noto possono mostrare usi particolari e/o persistenze di costruzioni arcaiche (si rammenti il particolare uso del genitivo locativo coi nomi di città in latino).2. La rappresentazione cartografica. I risultati, anche intermedi, dell'analisi linguistica dei dati permetteranno l'elaborazione di carte tematiche relative ai diversi settori toponomastici considerati (nomi di insediamento, di appezzamento, idronimi, oronimi), alle strategie di denominazione, agli ambiti semantici e ai mezzi di formazione di parola. Per ogni settore, dove i dati raccolti lo permettessero, si potranno realizzare anche care di tipo storico.