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Pagina aggiornata il 25 marzo 2003

Lo scanner

Cosa è

scanner piano Lo scanner è un apparecchio che, similmente ad una fotocopiatrice, è in grado di riprodurre una immagine o un testo, trasmettendoli - in formato digitale - al computer al quale è collegato. Gli scanner di ultima generazione, inoltre, permettono anche l’invio immediato del documento scansionato via e-mail, o l’invio direttamente in stampa.

 

Come funziona

Una sorgente luminosa illumina il documento in modo che le ottiche dello scanner (il suo insieme di lenti e specchi) possano “vederlo”. Negli scanner piani, un meccanismo di trasporto muove il gruppo delle ottiche e della luce sul documento proiettando l’immagine, linea dopo linea, sui sensori ottici, definiti CCD (Charged Coupled Device), che la trasformano nella sequenza di puntini colorati che voi vedete e modificate sul monitor.

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La risoluzione

La capacità di uno scanner di distinguere minimi dettagli dipende dal numero di punti per pollice (in sigla dpi, dall’inglese dot per inch) che i suoi sensori possono catturare, cioè dalla sua risoluzione ottica. In altre parole, la risoluzione definisce il dettaglio con cui un’ immagine viene letta. Il parametro di misura e' DPI, Dots Per Inch (punti per pollice).
Normalmente la risoluzione di uno scanner e' definita con due misure DPI: x-dpi x y-dpi, dato che la superficie di scansione e' bidimensionale (base x altezza).
La prima misura, che è sempre la più bassa, è detta “risoluzione ottica”, ed è quella che conta ai fini della qualità della scansione, dato che definisce quanti punti per pollice la lente riesce a distinguere. La seconda misura è la risoluzione hardware (definisce invece di quante microlinee il motorino elettrico riesce a spostare il gruppo ottico.)

Esiste una terza misura di risoluzione, detta di interpolazione software, che consiste nell'inserire tra due pixels acquisiti con risoluzione ottica di base uno o più ulteriori pixels non provenienti dall'originale, ma calcolati (interpolati) tramite particolari algoritmi (detti appunto di interpolazione) in modo da ottenere una risoluzione doppia, tripla o quadrupla rispetto a quella massima che le caratteristiche ottiche e hardware dello scanner potrebbero in realtà permettere.
L'unico reale vantaggio di questa procedura è quello di evitare in caso di ingrandimento che l'immagine si sgrani (venga cioè resa visibile la forma squadrata del pixel).
NON viene assolutamente reso nessun dettaglio in più rispetto alla scansione eseguita direttamente alla risoluzione ottica/hardware massima, anzi l'immagine interpolata ha un ASPETTO SFOCATO, dovuta al fatto che l'interpolazione, per sua natura, diminuisce il contrasto esistente fra pixel adiacenti.

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Come utilizzarlo

Poniamo di voler riprodurre una fotografia sul computer, per esempio, per poterla inviare a un amico tramite posta elettronica.
Colleghiamo lo scanner al computer, gli scanner attuali utilizzano il cavo Usb per la connessione, normalmente il nostro computer stesso vede l'esistenza di una periferica e grazie al driver fornito dalla casa produttrice dello scanner viene installato praticamente automaticamente. Il driver contiene anche il software che consente effettivamente di effettuare una scansione.
Alzando il coperchio dello scanner poniamo la fotografia sul vetro. Chiudiamo il coperchio e avviamo la scansione tramite il software. Normalmente è possibile avere un'anteprima che consente, per esempio, di scegliere la risoluzione. Per semplicità e per i poco esperti è bene affidarsi alla risoluzione consigliata dal software stesso.
Procediamo alla scansione e infine salviamo la nostra immagine potendo scegliere nei formati JPG, BMP e altre estensioni disponibili dal software.

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In profondità

La tipologia di acquisizione ideale sarebbe quella a grandezza reale, che riproduce esattamente, anche nelle dimensioni, l’immagine originale (acquisizione al 100%). Tuttavia è possibile ottenere dei formati maggiori o minori rispetto all’originale, ma si tenga presente che lo scanner non e' dotato di zoom fisico, per cui il ridimensionamento verrà eseguito dal software.
Questo comporta:

· i procedimenti di "resampling" sono ottenuti con calcoli matematici, quindi bisogna prestare molta attenzione agli arrotondamenti di calcolo decimale che comporterebbero una perdita di precisione, e quindi di definizione, nel calcolo dell’ immagine finale.

Esempio: partendo da un soggetto di 10X15cm è possibile ottenere un ingrandimento a 20X30cm (ingrandimento del 200% - numero intero divisibile per 2). Se si cerca di fare un ingrandimento a 33X50, i calcoli non saranno precisi (50:15=3.33 periodico) e il pc sarà costretto ad arrotondare, generando così errori su errori.
E’ quindi preferibile impostare un ingrandimento in forma percentuale e non in cm, mm, inch.


· ci sono dei settaggi particolari consigliati a seconda dell'originale:

- immagini che verranno visualizzate sul web: 72 dpi
- immagini che verranno visualizzate solo su monitor (uso multimediale, cd rom ecc): 150 dpi
- immagini che verranno stampate: 200 dpi
- immagini che verranno stampate in tipografia: 300 o 600 dpi
- testi con OCR: 300 dpi

· in grafica, risoluzione e grandezza dell’ immagine sono due misure inversamente proporzionali: se si ingrandisce l'immagine, si perde di risoluzione, e viceversa.

 

Cosa è un programma O.C.R.

La sigla inglese O.C.R. sta per riconoscimento automatico dei caratteri (Optical Character Recognition). I programmi per l'O.C.R. sono sistemi esperti in grado di convertire l'immagine digitalizzata di un documento in testo, ossia di catturare una immagine di un foglio che contiene un testo, per poi cercare di riconoscere la forma di tutti i caratteri che si trovano sulla pagina. Il risultato è un documento di testo.
Purtroppo, l’O.C.R. ha grandi limiti: se il foglio non è stampato in modo molto nitido, nel documento ottenuto vi sarà una quantità spaventosa di errori di lettura.
Si noti la differenza tra "immagine" di una pagina e "testo" in essa contenuto. Come noto, un computer non è in grado di "leggere" (cioè di trasformare l'immagine dei caratteri in parole di senso compiuto), così ha bisogno di programmi specifici (gli OCR, appunto) per svolgere una funzione che a noi esseri umani appare semplice.
Quando la qualità dell'immagine di una pagina acquisita via scanner è buona e l'impaginazione del documento non è troppo complessa, il computer riesce a interpretarne il contenuto con un indice di affidabilità superiore al 99%. Non si riesce, purtroppo, ad avere una affidabilità del 100% perché il computer non è in grado di "capire" ciò che sta leggendo, così notiamo a volte che in testi acquisiti via scanner ci sono degli "1" in luogo delle "i" o delle "l", degli "0" in luogo delle "O" e così via. In altri termini, un essere umano capisce immediatamente che la parola "alber0" (cioè "alber" seguito dal numero zero) non ha senso, e corregge istintivamente in "albero". Un computer, ovviamente, no.

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I vantaggi dello scanner

1. Le fotografie passate allo scanner possono venire archiviate, catalogate, trovate rapidamente e non subiscono il degrado dovuto al tempo.

2. E’ possibile abbellire il proprio sito con proprie fotografie

3. Chi ha una buona stampante a colori può usare lo scanner come una specie di fotocopiatrice a colori.

4. Se si possiede anche un fax/modem, lo scanner permette di mandare per fax qualsiasi cosa, e non soltanto i documenti creati con il pc. Se lo scanner contiene il software per O.C.R., è possibile trasformare i documenti ricevuti via fax in files di testo.

5. Una immagine catturata con lo scanner può diventare lo sfondo della nostra scrivania

6. Le foto spesso hanno qualche piccolo difetto. (un turista giapponese è entrato a metà nell’inquadratura, occhi rossi). In tutti questi casi è possibile passare la foto nello scanner e ritoccarla un po’ usando un programma di fotoritocco, eliminando il difetto. Con lo stesso sistema è possibile riprendere le vecchie foto, eliminare i graffi e togliere la tinta marroncina dovuta al tempo.

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