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Il "viaggio" nella letteratura Nord Americana. Da "Storia della letteratura straniera" in cd-rom. Gruppo Editoriale L'Espresso.
Una nazione nata in conseguenza di un viaggio non poteva non ritrovare questo tema espresso frequentemente nelle opere letterarie.
Quando il continente occupato dai coloni era ancora semisconosciuto, l'idea della frontiera da superare rimaneva circoscritta alle terre dell'ovest, con un fiorire di romanzi che celebravano la disputa con gli indiani per questi territori, che riportavano leggende e gesta di eroi.
Un interprete equilibrato di questo filone fu James Fenimore Cooper che con "L'ultimo dei Mohicani" rappresentò la vita dell'uomo in perfetta armonia con la natura in questo viaggio alla scoperta di terre sconosciute. Ma il tema del viaggio fu affrontato da Cooper anche in tutti i suoi romanzi che narravano del mare e della vita di bordo.
Nello stesso periodo Poe rappresentò nelle sue opere un tipo di viaggio diverso, quello che portava alla conoscenza di sé stessi, delle parti più nascoste dell'animo umano, gli orizzonti reali e terrestri vengono sostituiti dai misteri dell'inconscio. La sua storia marinaresca, "Le avventure di Arthur Gordon Pym" riportano il tema del viaggio come incontro non solo con le forze della natura, ma anche con l'elemento di mistero, con atmosfere da incubo ed inquietanti fenomeni naturali.
Per Melville il viaggio è fondamentale nel suo lavoro di scrittore e nella vita; reale fu il suo vagabondare alla ricerca di pace per la sua inquietudine, "Moby Dick" rappresenta il mistero della vita, il viaggio di Achab è la ricerca attraverso la natura, a volte ostile, di una risposta al disagio.
Sempre alla fine dell'Ottocento London descrisse le terre selvagge, con usi ben lontani dall'esperienza comune; "La legge della vita" è il brano emblematico per la comprensione del rapporto spesso difficile tra natura e uomo.
Contemporaneamente a London anche Mark Twain fu narratore affascinato dal tema del viaggio, pur non allontanandosi dalla propria terra. Il viaggio lungo il fiume rappresenta il contatto con tutte le realtà che grazie al Mississippi sopravvivono, conducendo un'esistenza diversa in ogni porto che si apre su quel nastro d'acqua che percorre l'America.
La letteratura che fiorirà nel Novecento sarà la migliore interprete del desiderio di nuovi spazi, solo Willa Cather nel suo "La mia Antonia" ricercherà nei luoghi della sua patria una risposta alle inquietudini del nuovo secolo, ma gli autori della cosiddetta Generazione Perduta si apriranno all'Europa cercando di evadere dal crescente capitalismo della società americana.
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