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Università di Bergamo > Facoltà di Lettere e Filosofia > Marco Lazzari > Tesi > Le 5 W dell'accessibilità

Le 5 W dell'accessibilità

WHO: i soggetti dell'accessibilità

Negli ultimi tempi internet ha avuto, anche nel nostro paese, uno sviluppo consistente. L'uso di quest'importante mezzo di comunicazione si è diffuso in larghe fasce di popolazione, ma è necessario che la rete riesca a raggiungere tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità.

L'accessibilità è un argomento che coinvolge l'intera società, ma è particolarmente sentito dagli utenti non normodotati, che incontrano nel Web barriere che sono invisibili agli occhi ed al mouse degli utenti normodotati.

Gli utenti possono essere ricondotti ai seguenti profili utili all'individuazione degli obiettivi da porsi nel caso dell'accessibilità del Web:

Dal punto di vista dei contesti di operatività, alcune fasce di utenti possono dunque:

La disabilità

Definire correttamente e con chiarezza cosa si intende con il termine "disabile" è difficile, in quanto è necessario prendere in considerazione numerosi fattori che prendono parte al processo che conduce alla disabilità.

Una patologia, un incidente o una malattia possono generare disabilità diverse in diversi soggetti.

Secondo la definizione dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il disabile è:

colui che è portatore di una qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un'attività nel modo o nell'ampiezza considerati normali.

Vari studi sono stati fatti per esaminare l'impatto delle nuove tecnologie sul mondo della disabilità. In particolare, un'indagine della US National Organisation on Disability 1 del 2000 ha messo in evidenza che il 48% dei disabili trova che la navigazione in Internet migliori in modo significativo la qualità della vita, contro un corrispondente 27% degli utenti non disabili.

Tali risultati confermano l'idea che attribuisce alle nuove tecnologie un'attesa reale di progresso nell'integrazione di ampie fasce di utenti svantaggiati.

Le tipologie di disabilità

Gli utenti con disabilità possono essere ricondotti ai seguenti profili:

LE DISABILITà SENSORIALI sono quelle limitazioni che riguardano uno dei cinque sensi ed in particolare l'udito e la vista.

La disabilità della vista comprende principalmente la cecità, il daltonismo, le patologie che impediscono la corretta visione dei colori e l'ipovisione. I problemi di accesso sono profondamente diversi nei differenti casi.

Le persone ipovedenti2 utilizzano il monitor come dispositivo d'uscita dell'informazione con l'applicazione aggiuntiva di accorgimenti particolari come:

e ausili visivi come:

Anche le persone daltoniche 3 e le persone affette da patologie che impediscono la corretta percezione dei colori utilizzano il monitor come dispositivo d'uscita dell'informazione, anche se con l'applicazione di differenti accorgimenti particolari come:

E' essenziale quindi che il colore non sia veicolo unico di informazione, poiché si rischia che la pagina Web non riesca a mostrare i contenuti oppure che non li mostri con la stessa efficacia a coloro che soffrono di questi problemi.

Al contrario, per i non vedenti occorre ricorrere a dispositivi di output diversi dal monitor, basati su un'uscita audio o tattile come:

La tendenza moderna, allo scopo di offrire un modo "amichevole" di interazione con l'elaboratore, è di far sì che le operazioni si svolgano mediante una manipolazione di oggetti grafici di significato intuitivo, le cosiddette interfacce grafiche. Questo complica ulteriormente l'interpretazione e la traduzione in forma alternativa sonora o tattile, poiché tutto è progettato per la modalità visiva.

E' essenziale quindi che ogni immagine sia accompagnata da una spiegazione (Tag Alt o Longdesc) che, letta dagli appositi dispositivi sopra citati, permetta all'utente di sentire ciò che non può vedere.

La disabilità dell'udito comprende la sordità parziale e la sordità completa.

I problemi di accesso sono da mettere in relazione con il crescente impiego di componenti audio nelle presentazioni multimediali e nelle registrazioni della viva voce del protagonista di conversazioni.

Quando i suoni veicolano importanti informazioni devono essere sostituiti o accompagnati da opportune segnalazioni visive, per riuscire a trasmettere efficacemente i messaggi anche agli utenti con queste disabilità.

LE DISABILITÀ MOTORIE comprendono principalmente tutte le patologie, congenite o causate da incidenti, che limitano la mobilità dell'individuo.

Nella maggior parte dei casi ciò può essere dovuto a:

In questo caso i problemi di accesso riguardano i dispositivi d'ingresso dei comandi da parte dell'utente. Sono stati messi a punto numerosi dispositivi come:

Ma gli utenti con limitata mobilità possono trovare un valido aiuto anche nelle scorciatoie da tastiera e nella tabulazione che permettono di accedere rapidamente ai menu presenti nella pagina.

LE DISABILITÀ PSICHICHE E COGNITIVE comprendono patologie che implicano disturbi del linguaggio e dell'apprendimento come dislessia, disturbi neurologici, problemi connessi alla memoria ed epilessia fotosensitiva scatenata da animazioni grafiche e da sfarfallii sul monitor.

L'utente affetto da tali disabilità farà fatica ad accedere e capire pagine Web troppo complesse o in cui le componenti in movimento siano troppo veloci, con una conseguente perdita del senso dell'informazione contenuta.

La tecnologia ha studiato programmi che semplificano l'apprendimento e la comprensione del testo come:

Risulta quindi importante per questi utenti che il sito Web sia progettato in un linguaggio semplice e che fornisca una mappa dei contenuti.

Qui di seguito riporto una tabella 4 che riassume le applicazioni che possono creare problemi a differenti gruppi di disabili e le possibili soluzioni offerte dalla tecnologia.

Tabella 1. Applicazioni che possono creare problemi a differenti gruppi di disabili e possibili soluzioni offerte dalla tecnologia
TIPO DI DISABILITÀ PROBLEMI DI ACCESSIBILITÀ SOLUZIONI
Disabilità della vista Interfaccia di PC e altri terminali (bancomat, macchine per la distribuzione di biglietti, chioschi per informazioni, ecc.). Carte intelligenti che manchino di marcatura tattile. Lettori di schermo.
Disabilità dell'udito Telefonia fissa e mobile; sistemi di risposta vocale. Telefoni testuali, e-mail; connessione ad apparecchi acustici che possano amplificare il suono.
Disabilità della vista e dell'udito Interfaccia di PC e altri terminali (bancomat, macchine per la distribuzione di biglietti, chioschi per informazioni, ecc.). Carte intelligenti che manchino di marcatura tattile. Telefonia fissa e mobile; sistemi di risposta vocale. Lettori di schermo. Telefoni testuali in combinazione con una tastiera Braille.
Disabilità motoria Interfaccia di PC e altri terminali (bancomat, macchine per la distribuzione di biglietti, chioschi per informazioni, ecc.). Utilizzo del mouse. Utilizzo di carte intelligenti. Telefoni pubblici. Programmi di controllo che offrano speciali caratteristiche (funzioni di ritardo o comandi basati su un solo tasto). Comandi vocali. Tastiere speciali.
Disabilità mentale, danni celebrali, difficoltà di lettura, afasia Chioschi informativi, sportelli automatici, telefoni, interfaccia di PC; tutto ciò che richiede l'abilità di comprendere istruzioni testuali e l'abilità di esprimersi verbalmente. Syntetic Speech. Interfacce utente con specifiche caratteristiche basate su disegni o pittogrammi. Fax, posta elettronica, istruzioni audio-video.

Disabilità in cifre

La difficoltà riscontrata nel fornire una corretta definizione del termine "disabilità" porta ad una difficile quantificazione del numero di disabili in Italia e nel mondo.

La principale fonte di dati utilizzata per stimare il numero di disabili in Italia è l'indagine ISTAT sulle condizioni di salute ed il ricorso ai servizi sanitari che fa riferimento alla definizione di disabilità proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nella "Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap" del 1980:


La menomazione è il danno biologico che una persona riporta a seguito di una malattia (congenita o meno) o di un incidente.


La disabilità è l'incapacità di svolgere le normali attività a seguito di una menomazione.


L'handicap è lo svantaggio sociale che deriva dall'avere una disabilità.


In base alla stima ottenuta dall'indagine svolta nel 1999-2000, emerge che in Italia le persone disabili sono circa 2 milioni 619 mila, pari al 5% circa della popolazione di 6 anni e più che vive in famiglia.

Qui di seguito riporto una tabella 5 che presenta il numero di persone disabili di 6 anni e più che vivono in famiglia, per sesso e classi d'età.

Tabella 2. Numero di persone disabili di 6 anni e più che vivono in famiglia, per sesso e classi d'età Anno 1999-2000, dati in migliaia
6-14 15-24 25-44 45-64 65-74 75 e più Totale
Maschi 40 27 81 153 204 389 894
Femmine 40 32 82 209 323 1.035 1.721
Maschi e Femmine 80 59 163 362 527 1.424 2.615

Analizzando questi dati emerge che:

Nell'analisi della distribuzione territoriale emerge un differenziale del tasso di disabilità tra l'Italia insulare (6%), l'Italia meridionale (5,2%), l'Italia centrale (4,8%), l'Italia Nord-Orientale (4,4%), l'Italia Nord-Occidentale (4,3%).

In particolare riporto la tabella che suddivide gli alunni in situazione di handicap per regione. Da questa emerge che la Lombardia 6 , regione in cui è collocata la scuola superiore presa in esame come case study, presenta la % minore tra le regioni settentrionali per numero di disabili.

Tabella 3. Alunni in situazione di handicap per regione - Scuola statale a.s. 2001/2002 (il verde evidenzia la regione del case study)
REGIONE SCUOLA STATALE
Alunni in situazione di handicap Incidenza sul totale degli alunni
Abruzzo 3.579 1,90%
Basilicata 1.390 1,36%
Calabria 5.974 1,76%
Campania 17.187 1,96%
Emilia Romagna 7.957 1,95%
Friuli Venezia Giulia 2.206 1,79%
Lazio 14.183 2,28%
Liguria 3.191 2,03%
Lombardia 17.029 1,72%
Marche 2.899 1,46%
Molise 719 1,49%
Piemonte 8.817 1,86%
Puglia 11.153 1,63%
Sardegna 4.193 1,70%
Sicilia 15.561 1,85%
Toscana 5.794 1,50%
Umbria 1.601 1,49%
Veneto 8.969 1,74%
Totale nazionale 132.402 1,81%


Riporto inoltre questa tabella, interessante per il mio studio, da cui emerge che gli studenti che frequentano la scuola secondaria di II grado e vivono una condizione di handicap sono 21mila, lo 0,95% del totale degli studenti frequentanti la medesima scuola.

Tabella 4. Alunni in situazione di handicap per tipo di Istituto - Scuole secondarie di II grado statali e non statali a.s. 2001/2002 (il verde evidenzia il tipo di Istituto del case study)
TIPO DI ISTITUTO Alunni in situazione di handicap Incidenza sul totale degli alunni
Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale 2.020 0,24%
Istruzione Professionale 13.366 2,81%
Istruzione Artistica 2.092 2,43%
Istruzione Tecnica 4.081 0,46%
Istituto Tecnico Agrario 36 1,44%
Istituto Tecnico Aeronautico 2 0,05%
Istituto Tecnico Commerciale 2.265 0,50%
Istituto Tecnico Industriale 854 0,29%
Istituto Tecnico Nautico 35 0,39%
Istituto Tecnico per Attività Sociali 345 1,35%
Istituto Tecnico per Geometri 190 0,33%
Istituto Tecnico per il Turismo 29 0,19%
Scuola secondaria di II grado in totale 21.559 0,95%


Inoltre, come si può notare dal grafo a torta 7 , degli alunni in situazione di handicap frequentanti le scuole superiori di II grado, solo il 9,37% sceglie un'istruzione tecnica come quella presa in esame nel case study.


Grafico 1. Distribuzione percentuale degli alunni in situazione di handicap delle scuole secondarie di II grado per tipo d'istruzione - Scuole statali e non statali a.s.2001/2002

Grafico illustrante la distribuzione percentuale degli alunni in situazione di handicap delle scuole 
secondarie di II grado per tipo d'istruzione


Il loro inserimento è iniziato diversi anni fa e da allora la quota percentuale è in costante aumento.

Ritengo inoltre utile capire quali siano le limitazioni alle quali questi utenti sono soggetti.

Riporto una tabella 8 che mostra il numero di disabili di 6 anni e più secondo il tipo di disabilità e la classe di età.

Suddivide le disabilità in quattro categorie:


Tabella 5. Disabili di 6 anni e più secondo il tipo di disabilità e la classe di età - Anno 1999, quozienti per 1.000 persone
Classi di età 6-14 15-44 45-64 65-74 75-79 80 e più Totale
Disabili 15,6 9,1 25,3 91,4 195,7 476,7 48,5
Confinamento individuale 3,5 4,1 9,6 33,3 84,9 249,7 21,4
Difficoltà nelle funzioni 10,8 4,3 10,0 45,0 118,0 352,4 28,8
Difficoltà nel movimento 1,7 2,6 12,0 47,5 98,8 225,0 22,3
Difficoltà vista udito, parola 2,4 2,7 5,7 16,3 35,4 128,9 11,1
(La somma dei disabili secondo il tipo di disabilità è superiore al numero complessivo di disabili, perché una stessa persona può essere portatrice di più disabilità contemporaneamente).

In merito alle tipologie di disabilità si rileva che i soggetti in età scolare hanno maggiori difficoltà nelle funzioni quotidiane più che di vista, udito e parola e questo è un'informazione utile per la progettazione di un sito scolastico.


Le barriere tecnologiche

Il cosiddetto divario digitale è alimentato non solo dalle differenze fisiche, ma anche dalla diseguale disponibilità di mezzi tecnologici adeguati.

Le nuove tecnologie raramente sostituiscono in toto le vecchie e la molteplicità di tipi ora disponibile rende necessaria una progettazione non rivolta ad un solo mezzo, affinché sia garantita l'universalità di accesso.

Le barriere tecnologiche sono principalmente costituite da:

Per rendere accessibile il Web e affinché le tecnologie siano sviluppate secondo criteri universali che permettano a tutti di utilizzarle, il W3C (World Wide Web Consortium) pubblicò nel 1999 le 14 Web Content Accessibility Guidelines 1.0.

La linea guida n°11 raccomanda di

usare le tecnologie del W3C (in conformità con le specifiche) e seguire le raccomandazioni sull'accessibilità. Nei casi in cui non sia possibile usare una tecnologia del W3C, oppure se nell'utilizzarla si ottenesse materiale che non si trasforma in maniera elegante, fornire una versione alternativa del contenuto che sia accessibile 9

in quanto molte tecniche non-HTML usate per codificare informazioni richiedono plug-in che creano spesso pagine cui non si può accedere usando tool di accesso standard.

Evitando caratteristiche non standard e assicurandosi che tutte le componenti si trasformino opportunamente, le pagine saranno accessibili da un maggior numero di persone con vasta gamma di hardware e software.

Le situazioni particolari

Come abbiamo già detto l'accessibilità non è un tema rivolto solo a soggetti con specifiche necessità ma a tutti gli utenti. Infatti chiunque può trovarsi, anche transitoriamente, in una condizione di parziale menomazione della proprie facoltà come:

Per questo motivo è interesse di tutti progettare e realizzare siti Web il più possibile accessibili ed usabili.

 

Note

1 The National Organisation on Disability (N.O.D.) http://www.nod.org. Ritorno al testo

2 Definizione di ipovisione Legislatura 13a - Disegno di legge N. 3984 art.4 art.5 art.6 "ipovedenti gravi": coloro che hanno un visus compreso tra 1/20 e 1/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 10% e il 30%; "ipovedenti medio-gravi": coloro che hanno un visus compreso tra 1/10 e 2/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 30% e il 50%; "ipovedenti lievi" (coloro che hanno un visus compreso tra 2/10 e 3/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 50% e il 60%. http://www.senato.it. Ritorno al testo

3 Il daltonismo è l'incapacità di distinguere il rosso dal verde e la luminosità, l'intensità e la gamma di alcuni colori. Ritorno al testo

4 Tabella tratta dal "Libro Bianco sull'accessibilità" redatto da un Gruppo di lavoro, Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie scaricabile all'indirizzo http://www.mininnovazione.it/librobianco/. Ritorno al testo

5 Fonte ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000 dati in migliaia http://www.disabilitaincifre.it. Ritorno al testo

6 I dati si riferiscono al a.s. 2001/2002, sono tratti da "2003: L'handicap e l'integrazione nella scuola" e sono patrimonio del Sistema Informativo del M.I.U.R. Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Servizio per l'Automazione Informatica e l'Innovazione Tecnologica scaricabili all'indirizzo http://www.istruzione.it Tab.6 pag.9. Ritorno al testo

7 Il grafo è tratto da "2003: L'handicap e l'integrazione nella scuola" scaricabile all'indirizzo http://www.istruzione.it Graf.6 pag.11. Ritorno al testo

8 Fonte ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000 http://www.disabilitaincifre.it. Ritorno al testo

9 Web Content Accessibility Guidelines 1.0. Linea guida n°11 http://www.w3.org. Ritorno al testo


Prosegue con: WHY:le ragioni dell'accessibilità.



Marco Lazzari, Jenny Pellegrini, Comunicazione Web efficace e accessibilità dei siti scolastici, http://www.unibg.it/lazzari/tesi/jenny_pellegrini/cap1_2.htm

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