L'ultimo vero bacio - prima pagina

"Alla fine lo beccai, Abraham Trahearne: lo beccai che beveva birra in compagnia di un bulldog alcolizzato, tale Fireball Roberts, in una sgangherata bettola appena fuori Sonoma, California, intento a spremere anche le ultime gocce di un bel pomeriggio di primavera.
Erano quasi tre settimane che Traherane vagabondava in pieno delirio alcolico; un omaccione in uno stazzonato abito di tela cachi, simile a un vecchio soldato reduce da una lunga campagna e tutto preso a centellinare una birra dopo l'altra, come a volersi togliere di bocca il sapore della morte. Il cane si era sbracato sullo sgabello lì accanto, a mo' di piccolo e sfinito commilitone, e di quando in quando rialzava la testa per bere una sorsata di birra da un lercio portacenere piazzato sul bancone.
Nessuno dei due mi degnò di un solo sguardo, mentre mi infilavo sullo sgabello che separava il bulldog dagli altri due avventori, due loschi e sfaccendati meccanici che ragionavano di sussidi di disoccupazione mai arrivati, dei loro più recenti arresti per guida in stato d'ubriachezza, di luoghi in cui poter ancora recuperare la catena di trasmissione di una Chevrolet del 1957. Quei volti bitorzoluti e quegli accenti nasali uscivano dritti da altri luoghi, da altre epoche. Dalle tempeste di polvere degli anni Trenta, da una vecchia carretta fatta in casa, un camioncino model T avviato a scomparire nel tramonto. Quando mi sedetti mi lanciarono il tipico sguardo della gente di campagna, gli occhi stretti come fessure, e mi esaminarono ben bene, neanche fossi chissà che rottame pronto a fornir loro qualche pezzo di ricambio......"

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