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Il "sogno" nella letteratura Nord Americana. Da "Storia della letteratura straniera" in cd-rom. Gruppo Editoriale L'Espresso.
Ma la delusione per un mondo nel quale era difficile riconoscersi è espressa dalla cosiddetta generazione perduta, Hemingway, Faulkner e Dos Passos. Hemingway al fallimento dei sogni oppose l'esaltazione del piacere immediato ricercato attraverso i vari paesi del mondo facendosi accompagnare da un continuo senso di morte e di delusione chiaramente intuibile in "Un posto pulito e illuminato bene" dove è percepibile sulle spalle del vecchio avventore che si allontana il peso della solitudine e della vita stessa.
Anche gli scrittori della beat generation esprimono violentemente il senso di delusione per tutte le speranze disattese, per tutta la disillusione che vivono per la difficoltà a riconoscersi in una società così attaccata ai valori materiali e poco sensibile all'uomo e alle sue esigenze. Cambia solo il mezzo scelto per protestare la propria rabbia, Ginsberg esprime con "L'urlo" la sofferente consapevolezza delle ingiustizie sociali.
La parabola del sogno americano si apre e si chiude all'interno della letteratura nera: Martin Luther King aveva sognato per la sua gente e per tutti gli oppressi il riscatto dalla sofferenza e dall'ingiustizia e il suo discorso I have a dream è l'espressione della preghiera di tutti coloro che vivono nella speranza che questa grande nazione, pronta a difendere l'interesse dei deboli degli altri stati, riesca con la volontà di tutti gli uomini a fondare una società giusta in cui nessun membro è inferiore ad un altro.
Tragicamente fondato il pensiero di Malcolm X che negli stessi anni espresse il suo pessimismo e oppose al sogno di King il suo Nightmare, L'Incubo, che questa grande nazione non provi amore per la gente di colore e per i meno fortunati.
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