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Apparso nei fumetti prima con il nome di Dippy Dawg e dal 1936 con il suo nome definitivo, è uno dei personaggi di primo piano nell'universo immaginario di Walt Disney. Un personaggio molto simile a Pippo comparve infatti nel mondo disneyano negli anni '30. Si chiamava Dippy Dawg, ma rispetto al Pippo moderno era più anziano, aveva la barba, una coda paffuta e non indossava calzoni. La sua prima apparizione fu nel cartone animato Mickey's Revue (maggio 1932) in cui Topolino, Clarabella e Orazio si esibivano in uno spettacolo musicale e Dippy, in prima linea nel pubblico, disturbava con interminabili e sguaiate risate. Dippy riapparve in un altro cartone animato dello stesso anno, The Whoopee Party, ma era diventato più giovane e promosso al rango di amico di Topolino.
Dalla sua settima apparizione sullo schermo, nel cartone The Orphan's Benefit (1934), il nome cambiò nel moderno Goofy e divenne un membro fisso della gang degli amici di Topolino. La caratterizzazione del personaggio si deve all'animatore Art Babbitt, ma è nel 1936 che Bill Walsh e Floyd Gottfredson lo fecero diventare il Pippo che tutti noi conosciamo. L'originale nome americano "Goofy" significa "sciocco, buffo" e sicuramente questo nomignolo, data la sua personalità, è molto azzeccato: Pippo è perennemente distratto e sempre pronto a combinare qualche guaio. Abita a Topolinia ed è il migliore e inseparabile amico di Topolino. È un cane antropomorfo, alto, dinoccolato, goffo e vestito da contadino; è sbadato, smemorato, disordinato e bislacco. Nonostante ciò, più di una volta è riuscito a risolvere delle situazioni intricate che lo hanno visto protagonista. Il suo ben noto urlo è "YAAAAH-HOO-HOO-HOO-HOOEY!". Pippo, controparte ideale del razionale ed efficiente Mickey Mouse, ne è la spalla e l'aiutante nella maggior parte delle storie, ma talvolta è anche il protagonista principale o protagonista unico. È inoltre un personaggio buono, sensibile e poetico.
In una storia che lo vedeva divertirsi nel fare delle bolle di sapone, mentre Topolino si disperava per problemi più pratici, si faceva notare come Pippo avesse sviluppato maggiormente l'emisfero celebrale destro (quello della creatività e dell'arte), mentre Topolino, essendo più pragmatico, doveva aver sviluppato maggiormente l'emisfero celebrale sinistro (quello della razionalità e del senso pratico). Questo aneddoto permette di capire ulteriormente come questi personaggi si completino a vicenda.
Pippo è stato ideato nel 1932 con il cartone animato Mickey's Revue, ma è solo grazie al filone supereroistico americano che si diede origine ad un suo alter ego: Super Pippo. L'idea fu dello sceneggiatore americano Del Connell che, nel 1965, in una storia contro "Macchia Nera", gli fece bere accidentalmente uno strano carburante inventato da Archimede Pitagorico per un apparecchio di sua invenzione in grado di individuare i banditi. In quell'episodio però, Pippo si convinse soltanto di avere ricevuto dei super poteri. Fu in seguito al successo di quella storia che si decise di inventare Pippo come un vero e proprio Supereroe e trasformarlo in Super Goofy (da noi chiamato appunto Super Pippo), vestito con una calzamaglia di lana rossa, simile a un pigiama e con una mantellina blu annodata intorno al collo (nelle pubblicazioni americane ha una "G" sul petto mentre in quelle italiane ha una "S"). Pippo si trasforma in Super Pippo dopo aver mangiato delle arachidi speciali (buccia compresa) che coltiva nel suo giardino e che nasconde nel suo inseparabile cappellino. I suoi poteri sono simili a quelli di Superman, ad esempio la forza sovrumana, la velocità stratosferica, lo sguardo a raggi X e tanto altro ancora a seconda delle difficoltà che incontra. È al corrente del suo segreto solo il nipote Gilberto, il cui personaggio serio, studiosissimo ed intelligentissimo (difatti viene sempre rappresentato con il "tocco" universitario sulla testa) è agli antipodi rispetto a quello dello zio.
A partire dalla storia "Pippo e la fattucchiera" (pubblicata per la prima volta su Topolino n.236 nel 1960) questo personaggio è divenuto il tradizionale antagonista della strega Nocciola, alle cui doti magiche risponde con un disarmante scetticismo. Pippo infatti è l'unico in tutta la città, anzi nel mondo intero, a non credere che questa "simpatica vecchietta" sia una strega. Crede, infatti, che Nocciola non viaggi a cavallo di una scopa volante, ma sotto un elicottero che trasporta, per mezzo di fili invisibili, una semplice scopa di saggina.
Sullo schermo Pippo riappare negli anni '90, dopo essere scomparso per lungo tempo, nella serie di cartoni animati per la televisione "Ecco Pippo" in cui vengono introdotti suo figlio Max e il suo gatto Waffles.