I primi anni


Rimbaud,considerato l'incarnazione del poeta maledetto, nacque a Charleville il 20 Ottobre del 1854 in una tipica famiglia borghese.Durante tutta la sua vita non ebbe né l'affetto del padre,che lasciò ben presto la famiglia e la costrinse ad un regime di dura povertà,né quello della madre, inflessibile e tiranna. M.me Rimbaud era interessata più al futuro dei propri figli che all'affetto per loro e,guidata dall'ambizione, fece in modo che il piccolo Arthur si isolasse e si immergesse negli studi.

Fu decisivo l'incontro con il professore Georges Izambard, supplente di retorica, che, divenuto subito suo maestro ed amico, gli fece conoscere ed amare la poesia dei nuovi simbolisti. Rimbaud soffrirà per tutta la vita della mancanza d' affetto della madre e di quelle persone che lo circondavano, aumentando così in lui la voglia di isolarsi da tutto e ad tutti. Frequentò il liceo di Charleville, dove si fece notare per la precocità intellettuale e la predisposizione poetica, componendo versi sin dall'età di dieci anni. Inizialmente il piccolo Arthur cercò di accettare gli schemi tradizionali con cui venivano educati i ragazzi sia in famiglia che a scuola, ma il suo interesse per la poesia e il suo temperamento inquieto lo portarono a tentare più volte la fuga da casa.

Arthur Rimbaud

Nell'agosto del 1870,infatti, si recò a Parigi per assistere alla caduta del II impero,emblema di tutta la mediocrità borghese.Ben presto conobbe gli operai della Comune,ma il suo desiderio di rivoluzione svanì durante la convivenza con loro nella capitale. Tornò a Charleville e ,nel maggio 1871, scrisse due interessantissime lettere sull'avvenire della poesia:una rivolta a Georges Izambard; l'altra, inviata il 15 maggio 1871,all'amico Paul Démeny conosciuta come La lettera del veggente.

Iniziò nello stesso anno una fitta corrispondenza con Verlaine, il quale lo invitò spesso a Parigi, introducendolo nei circoli dell'avanguardia poetica. L'enfant prodige divenne subito un protagonista ammirato, ma anche un personaggio scomodo per le sue intemperanze.

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L'incontro con Verlaine


Verlaine,quando Rimbaud gli inviò i versi de Il battello ebbro,si accorse di aver trovato qualcuno in grado di sintetizzare genialmente tutto il cammino della lirica francese da Baudelaire ai simbolisti,con in più una nuova disposizione visionaria ed onirica. Ecco perchè lo invitò immediatamente a Parigi scrivendogli: Venga, cara grande anima, la chiamano, l’aspettano!.Questo incontro,per Rimbaud, fu un modo per sfuggire alle convenienze sociali e raggiungere la chiaroveggenza,iniziando da subito a superare le tradizionali regole metriche e retoriche.

Rimbaud visto da Verlaine

Frequentarono spesso i circoli poetici della città,ma il loro rapporto maestro-discepolo venne ben presto scosso dall'incontenibile esuberanza del diciassettenne che contagiò anche l'amico.Verlaine, ventisettenne,era sposato con Mathilde,incinta,ma il fascino e la personalità dell'adolescente furono tali che decise di abbandonare la moglie per recarsi con l'amico in Belgio e in Inghilterra.I loro viaggi attraverso alcuni paesi dell'Europa furono all'insegna del vagabondaggio,degli eccessi,dell'alcool e della droga,trovando dei lavori occasionali per poter sopravvivere.Questa esperienza segnerà moltissimo il giovane Rimbaud e lo porterà a scrivere Una Stagione all'Inferno e Illuminazioni,due sue opere importantissime che gli porteranno la stima e l'ammirazione dei simbolisti.

La gelosia di Verlaine per l'amante, il trasgressivo vagabondaggio di Rimbaud, l'insofferenza di quest'ultimo per qualsiasi legame,per qualunque ostacolo che si frapponesse alla sua interminabile fuga da un mondo pieno di equilibrio furono le cause del tracollo del loro rapporto.Inoltre la moglie di Verlaine minacciò il marito di separazione e gli tagliò le entrate.Rimbaud era fermamente deciso a chiudere ogni legame e,dopo numerose liti, Verlaine gli sparò alcuni colpi di rivoltella a Bruxelles il 10 luglio 1873, ferendolo ad un polso; per questo venne condannato a due anni di carcere. Stremato,sia fisicamente che psicologicamente, Rimbaud tornò in famiglia, nella fattoria di Roche, presso Vouziers.Si rincontreranno a Stoccarda:uno appena uscito dal carcere, pentito dei passati errori e ritornato nel seno della Chiesa;l'altro che lo induce a bere e a bestemmiare la sua fede e che,durante una passeggiata nella Selva Nera,lo colpisce con un bastone durante una lite e lo lascia per terra tramortito.

Questo rapporto sarà fondamentale e decisivo per entrambi non solo dal punto di vista della trasgressione,della sregolatezza e della omosessualità,ma anche perchè segna un punto di svolta nel percorso poetico e creativo dei due artisti.


Rimbaud abbandonò presto la poesia (dopo aver distrutto quanto poteva dei suoi scritti) e si lanciò in una vita d'avventure,che lo vide insegnante a Londra nel 1874, scaricatore di porto a Marsiglia nel 1875, mercenario nelle Indie olandesi e disertore a Giava nel 1876, al seguito di un circo nel 1877, capomastro a Cipro nel 1878. Per Verlaine quest'incontro rappresenterà la rottura con la normalità e il vivere comune.


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Ultimi anni in Africa

Rimbaud vivrà quasi tutto il resto della sua vita nei paesi adiacenti al Mar Rosso.Si hanno poche notizie di questo periodo della sua vita ed è per questo che si sono avanzate le interpretazioni più disparate. Inizialmente trovò impiego ad Aden presso la ditta Bardey, che importava caffè, pelli ed avorio. In seguito si trasferì ad Harar per fondare un'impresa di traffico di cotone, zucchero, riso, armi e, secondo qualcuno, anche schiavi.Ebbe un harem di donne indigene delle diverse regioni,per poter imparare i diversi linguaggi e divenne maomettano,tenendo anche conferenze sul Corano. E' da sottolinerare,infatti,che le sue lettere erano firmate con l’iscrizione Abdoh Rinbo, Rimbaud servitore di Dio. Verlaine,pensando che fosse morto, ne pubblicò le Illuminazioni nel 1886 e,a sua insaputa,lo introdusse ne I Poeti Maledetti. Rimbaud non scriveva più da un po' di tempo, se non qualche articolo per la Société de Géographie.

Nel 1886 definì la sua poesia come un qualcosa di assurdo e disgustoso,mentre in Francia la stampa stava facendo di lui e delle sue opere un mito e un modello.In alcune lettere affermò che la sua sola ambizione era quella di diventare abbastanza ricco da sposare una ragazza francese e avere un figlio per ritirarsi dagli affari.Quindi vendette armi a Menelik,re dello Scià che stava tentando di unificare l’Etiopia, ma l'affare non andò in porto per la morte del socio.Non tutti i critici son d'accordo su queste affermazioni. Bardey,infatti, testimoniò che Rimbaud continuava a leggere e a scrivere e a preparare il suo rientro nel mondo della letteratura.

Rimbaud in Africa

Trascorse 12 anni in Africa e avvertì disturbi a una gamba,ma non vi diede molta importanza. Quando il dolore si fece più acuto venne portato per 350 km in barella fino ad Aden e poi in Francia. A Marsiglia gli venne amputata la gamba per un cancro al ginocchio.La metastasi,però,era ormai già diffusa in tutto il corpo e, dopo alcuni mesi di sofferenza, morì il 10 novembre 1891 a Marsiglia, assistito solo dalla sorella.

Fino all'ultimo fu ossessionato dal fascino dell'Oriente e la sua morte avvenne nel distacco più assoluto dalle cose del mondo,invocando Allah Kerim!, sia fatta la volontà di Dio. La sorella riuscì a farlo incontrare con il cappellano dell’ospedale e poi a farlo confessare.


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Cronologia


1854: Il 20 ottobre, nascita a Charleville di Jean-Nicolas-Arthur Rimbaud.
1862: In ottobre entra al collegio Rossat.
1865: A partire da Pasqua è ammesso al Collège municipal de Charleville.
1870:


1871:
1872:
1873:
1874: In marzo, Rimbaud è di nuovo a Londra, questa volta con Germain Nouveau.
1875: Rimbaud viaggia da Paris a Stuttgart, poi passa per laSvizzera, Milano e l'Italia centrale. Il 6 ottobre torna a Charleville.
1876: Riparte in viaggio con destinazione Vienna,però dovrà ben presto tornare in Francia perchè la polizia austriaca lo ha ripatriato. Il 10 Giugno, dopo essersi arruolato nell'esercito olandese, s'imbarca per Java. Il 15 agosto, a Java, diserta e rientra a Charleville in dicembre.
1877: Visita la Svezia, la Norvegia, poi scende a sud fino a Roma.
1878: Nuovo viaggio in Germania. A partire da dicembre 1878, Rimbaud vive a Cipro dove dirige una squadra di minatori. Nel maggio 1879, la febbre dovuta alla tisi lo costringe a tornare in Francia.
1880: A marzo Rimbaud torna a Cipro dove dirige un nuovo cantiere poi, in agosto, si spinge fino ad Aden. Il 13 dicembre si trasferisce per un anno ad Harar, in Abyssinie, dove lavora per la fabbrica Mazeran, Viannay, Bardey et Cie.
1881: A fine anno lascia Harar e torna ad Aden ,ma si annoia.
1883-85: Nel marzo 1883, dopo aver firmato un nuovo contratto, torna ad Harar. Là esplora l'Ougadine. La tensione politica è molto viva in questa regione.
1885-87: Nel marzo 1885, Rimbaud lascia la ditta per la quale lavorava da qualche anno. Vuole vendere armi a Ménélik, re di Choa, e organizza una spedizione, ma l'affare si rivela disastroso.
1888: seconda spedizione di traffico d'armi, ma ancora una volta l'avventura fallisce.
1888-1891: Fonda una impresa commerciale con la maison Bardey che aveva lasciato nel 1885.
1891:


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