Aggiornamento:
La mia casa mi dice ‘Non mi lasciare,
perché qui dimora il mio passato’.
E il cammino mi dice: ‘Vieni e seguimi, perché io sono il tuo
futuro’.
E io dico, tanto alla mia casa quanto al cammino: ‘Io non ho né passato
né futuro. Se rimango qui, c'é in desiderio di fuga nella mia
permanenza. Se me ne vado, c'è un desiderio di permanenza nella mia
fuga. Solo l'Amore e la Morte trasformano tutte le cose’.
Khalil Gibran
Nell’introdurre l’ultimo capitolo di questa tesi, è opportuno ribadire una importante considerazione: il pellegrinaggio è un’esperienza reale in tutte le sue accezioni.
Prima di tutto, in termini di esercizio fisico: la persona che sceglie di mettersi in cammino per centinaia di chilometri deve continuamente fare i conti con i limiti legati alla propria corporeità.
Inoltre, è esperienza mentale, secondo un duplice punto di vista: in primo luogo poiché la mente umana è diretta responsabile del corretto uso del corpo, regolando i suoi movimenti e conoscendo tempi e modi del suo utilizzo; in secondo luogo, poiché, a livello più profondo, la mente è continuamente stimolata dall’incontro con persone, luoghi e situazioni sempre differenti lungo il pellegrinaggio.
Quindi, pellegrinaggio come esperienza reale che rappresenta un particolare tipo di realtà, ben diversa da quella che regola l’esistenza dell’uomo moderno: orari, priorità, impegni e relazioni interpersonali mutano radicalmente col passaggio dai ritmi della vita di tutti i giorni alla atemporalità che contraddistingue il mettersi in cammino verso un luogo santo.
Questa considerazione assume ulteriore importanza quando a interagire con la realtà entra in scena ciò che si può definire come “mondo virtuale”, in tempi e forme che abbiamo visto a livello teorico nel primo capitolo e in una loro prima realizzazione pratica nel terzo, quando li abbiamo applicati al caso specifico del Camino de Santiago.
In particolar modo, si è analizzata la forma che assume e in che modo si dirama nella Rete la comunità virtuale del pellegrinaggio compostellano, sottolineando gli aspetti che la distinguono da altri modelli di aggregazione on-line.
Seppur esperienze di natura ben distinta, mondo reale e mondo virtuale del Camino possiedono punti di contatto che, come avremo modo di vedere nel presente capitolo, rappresentano una peculiarità del Camino de Santiago e lo dotano di un’importanza sociale ancor più notevole di quella che esprime a prima vista.
Per proseguire il discorso, a questo punto è necessario dedicare alcune pagine all’attualità della comunità reale del pellegrinaggio e ai suoi caratteri aggregativi, alla stregua di quanto fatto nel capitolo precedente per la comunità virtuale giacobea.
Prosegue con: La realtà odierna del Camino de Santiago.