UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Le 5 W dell'accessibilità
L'idea di un piano d'azione che portasse l'Europa, come l'America, ad un livello di penetrazione delle nuove tecnologie nella società tale da permettere a tutti di accedere all'informazione in modo attivo e partecipe nacque nel 1999 a Bruxelles.
In seguito a varie riflessioni e all'analisi della situazione americana nacque il progetto "eEurope 2002 – Una società dell'informazione per tutti" approvato dal Consiglio Europeo di Feira il 29/30 maggio 2000 1 .
è proprio in questo documento che emergeva come fosse necessario "applicare gli orientamenti dell'iniziativa WAI 2 (Web Accessibility Initiative) a siti Web pubblici".
Il piano d'azione si articolava in 10 punti fondamentali intesi a promuovere la società dell'informazione a livello europeo.
Il punto 1° "partecipazione dei giovani europei nell'era digitale" ed il punto 7° "ePartecipazione per i disabili" erano i più interessanti e coinvolti nel discorso sull'accessibilità. Al punto 1° il piano si proponeva di garantire entro la fine del 2001 che tutte le scuole avessero accesso a internet e alle risorse multimediali. Al punto 7° si proponeva il massimo impegno da parte della Commissione Europea affinché la struttura ed i contenuti dei siti Web di pubblica utilità fossero accessibili agli utenti disabili entro la fine del 2001, prevenendo qualsiasi forma di info-esclusione.
In linea con il piano europeo il Ministro della Funzione pubblica emanò il 13 marzo 2001 la prima circolare, nota come Bassanini n° 3/2001 dal titolo "Linee Guida per l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti Web delle Pubbliche Amministrazioni" 3 , con l'intenzione di incentrare l'attenzione sui temi dell'accessibilità.
A distanza di sei mesi, il 6 settembre 2001, l'AIPA emanò la seconda circolare AIPA/CR/32 4 , che completava la circolare Bassanini suggerendo soluzioni concrete, basate sul concetto di progettazione universale, per rendere accessibili i siti delle P.A italiane.
Nel frattempo l'attenzione verso l'accessibilità andava aumentando, portando alla stesura di una decina di disegni di legge.
La situazione cambiò negli anni 2002 e 2003, che furono anni di grande stimolo. Il 2003 in particolare fu l'Anno Europeo del Disabile e per l'Italia anno di presidenza della Commissione Europea.
Nel maggio 2002, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie), fu istituita la "Commissione Interministeriale sullo sviluppo e l'impiego delle tecnologie dell'informazione per le categorie deboli" che vide la partecipazione di rappresentanti del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, del Ministro della Salute e del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali. Il lavoro finale della Commissione fu il "Libro Bianco sull'accessibilità" 5 , presentato ai ministri Stanca, Sirchia e Maroni il 5 marzo 2003 a Roma nel corso della conferenza "Tecnologie per la disabilità: una società senza esclusi". Il Libro Bianco rappresenta lo strumento di base per stabilire gli standard di accesso e utilizzo delle tecnologie da parte delle fasce più deboli e "contiene una serie di proposte concrete: un nuovo disegno di legge e alcune azioni necessarie a promuovere l'inserimento dei disabili nella società basata sull'informazione e la conoscenza".
Sulla base delle indicazioni e proposte indicate nel Libro Bianco, il Ministro Stanca ha istituito presso il Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie 6 una nuova "Commissione Interministeriale Permanente per l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate", alla quale ha affidato compiti di approfondimento delle medesime tematiche e di monitoraggio della realizzazione delle azioni intraprese.
In linea con gli indirizzi formulati dall'Unione Europea, il 9 gennaio 2004 è stata approvata la legge n° 4 "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" chiamata anche "Legge Stanca sull'accessibilità" 7. Lo scopo della legge, basata sul principio costituzionale di eguaglianza, è abbattere le "barriere virtuali" che limitano l'accesso dei disabili alla società dell'Informazione e li escludono dal mercato del lavoro, dalla partecipazione democratica e da una migliore qualità della vita.
La Legge Stanca si pone come strumento incentivante nei confronti di privati, mentre nei confronti della Pubblica Amministrazione reca degli obblighi sorretti da sanzioni che vanno da 500 a 3000 euro.
Il disegno di legge si sviluppa nei seguenti 12 articolo qui riassunti:
Come prevede l'Art.10 della Legge Stanca, l'1 marzo 2005 è stato emanato un regolamento governativo di attuazione che stabilisce i criteri e i principi operativi e organizzativi generali per l'accessibilità, le modalità di attribuzione della certificazione e le modalità di valutazione e controllo approvato.
L'iter burocratico che ha portato all'emanazione di questo regolamento è il seguente:
Infine come previsto dall'art.11 della Legge Stanca l'8 luglio 2005 è stato emanato un decreto ministeriale che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici, i diversi livelli di accessibilità e le metodologie tecniche ed i programmi per la verifica e valutazione.
L'iter burocratico che ha portato all'emanazione di questo decreto è il seguente:
1 Piano d'azione eEurope 2002 scaricabile in formato pdf all'indirizzo http://europa.eu.int. Ritorno al testo
2 WAI Web Accessibility Initiative http://www.w3.org. Ritorno al testo
3 Circolare Bassanini consultabile all'indirizzo http://www.governo.it. Ritorno al testo
4 AIPA Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione Circolare AIPA/CR/32 http://www.governo.it. Ritorno al testo
5 Libro Bianco scaricabile in formato pdf all'indirizzo http://www.mininnovazione.it/librobianco/. Ritorno al testo
6 Decreto Interministeriale consultabile all'indirizzo http://www.mininnovazione.it/ita/normativa/allegati/dm_030725.pdf. Ritorno al testo
7 Legge Stanca scaricabile in formato pdf all'indirizzo http://www.pubbliaccesso.gov.it/normative/legge_20040109_n4.htm. Ritorno al testo
8 Studio elaborato dai due gruppi di lavoro http://www.pubbliaccesso.it/biblioteca/documentazione/studio_lineeguida/index.htm. Ritorno al testo
Prosegue con: WHERE:gli ambiti di applicazione dell'accessibilità.